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Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'arte

Tabella: Scheda di dettaglio diIstituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'arte
Descrizione Dettaglio
Sito web http://www.inasaroma.org
Telefono +39 06 6798804 , 06 6780817
Fax +39 06 6798804
eMail inasa@inasa-roma.it
Indirizzo Palazzo Venezia - Piazza San Marco, 49
Città ROMA
Provincia Roma
Regione Lazio
Descrizione

L’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte (INASA) è nato nel 1918 con il compito di promuovere gli studi e le ricerche nel campo dell’archeologia e della storia dell’arte ed incentivare la tutela e la conservazione dei beni culturali, incoraggiando lo svolgimento della ricerca scientifica italiana.Mantenendo l’originaria vocazione, oggi l’Istituto favorisce le attività di studio e di tutela del patrimonio artistico operando d’intesa con le istituzioni e gli enti preposti alla conservazione dei beni culturali per studi e progetti e per la divulgazione di ricerche scientifiche nel campo dell’archeologia e della storia dell’arte. Compito dell’Istituto è anche la pubblicazione della “Rivista dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte” (RIASA), edita fin dal 1929, e di altre monografie specializzate.
L’Istituto è rappresentato in seno all’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, alla Commissione Italiana di Cultura dell’UNESCO, all’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma, all’Istituto Italiano di Numismatica. Inoltre fa parte dell’International Association of Research Institutes in the History of Art (Riha), che riunisce i principali istituti internazionali di ricerca nel campo della storia dell’arte.
L’Istituto è proprietario di vari fondi di manoscritti, disegni, incisioni e volumi a stampa di interesse archeologico e storico-artistico, per lo più depositati presso la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma; il più importante di essi è il Fondo Lanciani, che raccoglie l’intera biblioteca dell’archeologo Rodolfo Lanciani, insieme ai Fondi de Rossi, Bernabei, Vessella, Possenti, Pagliara, Waldthausen, Monneret de Villard e  Campanari.La Fototeca, istituita nel 1922, riunisce oltre 100.000 stampe e negativi fotografici, in gran parte databili all’inizio del Novecento.

Storia

L’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte è stato istituito con decreto luogotenenziale del 27 ottobre 1918, poi confermato dalla legge del 15 gennaio 1922 — effettivo atto di nascita — integrata dal regio decreto del 10 novembre 1924 e da quello del 24 maggio 1926, con il quale l’Istituto assume il suo definitivo assetto giuridico.La nascita di questa istituzione fu fortemente voluta da Corrado Ricci, sostenuto da Benedetto Croce, ministro della Pubblica Istruzione. Ricci, che nei fatti è stato il fondatore nonché il suo primo presidente (1922-34), fece sì che la biblioteca della Direzione generale delle antichità e belle arti fosse trasferita all’Istituto, ponendo così le premesse per la nascita della prima biblioteca pubblica italiana specializzata in questo ambito (BIASA, attuale Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma).Il nuovo ente doveva essere lo strumento per consentire agli studiosi italiani di potere approfondire la loro formazione in Italia e non essere costretti ad andare all’estero o appoggiarsi per loro ricerche a istituzioni straniere. A integrare questo progetto, le norme del 1926 ne regolarono i rapporti con l’Università e finanziarono le borse di studio destinate ad archeologi e storici dell’arte. A partire dal 1952 la direzione fu affidata ad un Commissario governativo, gestione commissariale che è durata fino al 1997 e durante la quale la scarsità di risorse finanziarie portò alla soppressione delle borse di studio. L’attuale assetto giuridico, che ha rimesso in essere il Consiglio direttivo e il Presidente, nasce dalle disposizioni del D.P.R. 22 luglio 1996, che ribadiscono l’antica vocazione e le originarie finalità dell’Istituto. Nel 2003 l’Istituto ha assunto figura giuridica di diritto privato, mantenendo tuttavia uno strettissimo legame con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Patrimonio documentale e altro

Il patrimonio documentario della Biblioteca di archeologia e storia dell’arte, destinato a supportare la ricerca nel campo dell’archeologia del bacino del Mediterraneo, dalla preistoria al medioevo, e della storia dell’arte occidentale, è attualmente valutabile intorno ai 599.000 volumi (in gran parte collocati nella sede di Palazzo Venezia e nella sede della Crociera al Collegio Romano), 3.500 testate di periodici, 18.756 unità di materiale grafico (incisioni, disegni, fotografie), 1500 manifesti teatrali, 59.411 microfiches 263 cd-rom. Tra i volumi si contano 15 incunaboli, 740 cinquecentine 1313 seicentine, collocati nella  Sezione  Rari; la Biblioteca possiede inoltre oltre 1500 opere manoscritte e fondi archivistici la cui consistenza supera le 100.000 carte. A partire dal nucleo originario delle raccolte, corrispondente alla Biblioteca della Direzione delle Antichità e Belle Arti, sono state individuate nel tempo delle linee di forza secondo le quali si sono sviluppate in modo sistematico le collezioni. Hanno preso così consistenza, secondo criteri di coerenza tematica e bibliografica:

  •  nel campo dell’archeologia, le sezioni contenenti bibliografie e repertori specializzati, monografie di arte antica, atti di convegno, relazioni di campagne di scavo e missioni archeologiche, guide archeologiche, etruscologia, topografia, epigrafia, numismatica. Accanto ai suddetti più pertinenti ambiti disciplinari, sono sorte sezioni di supporto a tali studi nei settori della storia antica, della storia delle religioni, della mitologia, delle fonti letterarie;
  • nel campo della storia dell’arte le sezioni contenenti bibliografie e studi, critica d’arte, monumenti e guide, fonti e trattati (XVI-XIX sec.) arti decorative, grafica, cataloghi di mostra  (36.072 volumi relativi a esposizioni tenutesi in Italia e nel mondo dall’ottocento ad oggi) , cataloghi di collezioni di musei  (5.796 volumi relativi a musei italiani e stranieri) , cataloghi di vendita, atti di convegno.

Accanto a queste raccolte svolge un ruolo fondamentale per gli studi in questo settore la Sezione romana, che contiene una vastissima documentazione sull’archeologia e lo sviluppo delle arti a Roma dalle origini ad oggi. Da segnalare inoltre le preziose raccolte di libri di viaggio e di guide di città italiane e straniere, entrambe ricche di edizioni dei secoli XVI-XIX. Tra gli ambiti disciplinari di cui la Biblioteca ha cercato di documentare il recente sviluppo degli studi si segnalano: restauro (storia e tecnica), storia del collezionismo, iconologia, museologia, archeologia subacquea, archeologia delle province romane, archeologia medievale, archeologia industriale, storia del disegno industriale, storia e architettura dei giardini. Per colmare lacune verificatesi in passato e su sollecitazione dell’utenza hanno preso recentemente maggiore consistenza le raccolte relative alla storia dell’architettura, dell’urbanistica e della fotografia. Allo scopo di ovviare alla mancanza di fototeca interna alla Biblioteca, ha preso corpo nell’ultimo decennio anche un nucleo molto consistente di archivi fotografici pubblicati in microfiches. Una parte cospicua del patrimonio librario della Biblioteca (circa 80.000 volumi), per lo più conservata nei locali della Crociera, è costituita da fondi chiusi, di varia entità e specializzazione, pervenuti nel tempo attraverso lasciti e donazioni di studiosi e collezionisti o costituiti dalla Biblioteca: Fondo Pagliara, Fondo Ruffo, Fondo Castellani, Fondo Vessella, Fondo Dusmet, Dono Rossi, Dono Rusconi, Dono Ricci, Dono Monneret, Dono Giglioli, Dono Venturoli, Dono Belli Barsali, Dono Sestieri, Sezione musicale, Sezione teatrale. Riveste enorme rilevanza il Fondo Lanciani (incisioni, disegni e manoscritti), conservato nei locali di Palazzo Venezia, strumento preziosissimo per gli studi archeologici su Roma. Il Fondo Kanzler, collezione di manifesti e locandine teatrali di rappresentazioni romane dalla fine del XVIII all’inizio del XX, costituisce un piccolo gioiello per la sua specificità. La Biblioteca incrementa il suo patrimonio per acquisto e per dono o cambio.

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