Storia |
Il Conte Giovanni Querini StampaliaUltimo discendente dei Querini del ramo Stampalia, nato a Venezia nel 1799, laureato in utroque iure, dopo quattro anni trascorsi a Milano col padre Alvise, funzionario imperial regio, si dedicò alle arti e alla letteratura ma soprattutto agli studi di chimica, fisica e scienze naturali. Assemblò un attrezzatissimo laboratorio che lasciò in eredità all'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, di cui fu membro.Uomo curiosissimo e solitario (interessanti i conflitti epistolari col padre che tentò invano di indurlo al matrimonio), trascorse la vita amministrando con oculatezza le ingenti sostanze, bonificando i suoi latifondi con i metodi più avanzati del tempo, viaggiando molto per aggiornare le proprie conoscenze tecnologiche da applicare in particolare alla produzione della seta, cui attendeva nella filanda di Campodipietra nel trevigiano e per la quale vinse una medaglia nel 1851 alla Grande Esposizione Universale delle Nazioni a Londra.Alla sua morte nel 1869 legò alla città di Venezia e al mondo del sapere tutti i suoi averi: lo storico palazzo di famiglia, terre, case, libri, quadri, mobili, oggetti d'arte, monete, stampe ed altro, affidando alla Fondazione Querini Stampalia l'impegnativo mandato di aprire al pubblico il più possibile, soprattutto nelle ore e nei giorni in cui le altre istituzioni sono chiuse.La famiglia Querini StampaliaSecondo le tradizioni araldiche i Querini hanno origini antichissime. Venuti probabilmente da Eraclea o Cittanova, si stabiliscono inizialmente a Torcello e sono tra i primi fondatori di Venezia, partecipando attivamente alle vicende politiche, artistiche ed economiche della città stessa. Già alla fine del 1200 i Querini erano considerati una delle cinque famiglie più ricche della città. La drammatica congiura del 1310, intentata per rovesciare il dispotico governo del doge Pietro Gradenigo, vide tra i fautori Bajamonte Tiepolo e Marco Querini, già distintosi con valore nell'assedio contro la cittadella papale di Ferrara. Sfortunatamente questo gesto violento contro le istituzioni macchiò il nome dei Querini, che furono esclusi per sempre dal dogado e dovettero anche mutare il loro scudo inquartato d'argento e di rosso.In città il casato si divise ben presto in molti rami e tale frammentazione ha reso difficili e incerte le ricerche genealogiche. Una ricostruzione più attendibile è stata fatta per il ramo che qui interessa, detto di Santa Maria Formosa o dei zij, cioè dei gigli. La denominazione deriva dai gigli d'oro che caricano la fascia azzurra, in campo pure d'oro, del suo stemma.Nel XIV secolo Zuanne Querini riuscì ad acquistare l'isola di Astipalea nel Dodecaneso e da questo remoto feudo, conquistato dai turchi nel 1527, deriva il titolo di Stampalia.Nel XVIII secolo due grandi personalità vennero espresse dalla famiglia: Angelo Maria, cardinale, intellettuale vivace, partecipe della vita culturale europea del tempo, fondatore della Biblioteca Queriniana di Brescia, e Andrea, politico illuminato, mecenate protettore di Carlo Goldoni, che gli dedicò una commedia, e amico di Pietro Longhi, al quale commissionò per la propria camera da letto la serie dei Sette Sacramenti.Alvise Querini, padre del fondatore, già ambasciatore di Venezia a Parigi alla caduta della Repubblica, fu il primo ad adottare la denominazione di Stampalia per distinguersi, alla corte napoleonica di Milano, da un omonimo. Da allora il doppio cognome è rimasto ad indicare la famiglia e la Fondazione. |
Patrimonio documentale e altro |
La Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia è considerata la biblioteca civica dei veneziani. Il Conte Giovanni, con il testamento del 1868, dona la sua biblioteca alla città e stabilisce che rimanga aperta anche quando le altre Biblioteche sono chiuse, specialmente di sera e nei giorni festivi.Il nucleo originario delle collezioni si è formato nel corso di oltre 7 secoli di storia della famiglia Querini Stampalia e comprende manoscritti, incunaboli, rare edizioni a stampa, carte geografiche antiche e incisioni.Il fondo moderno, di circa 300.000 volumi, ha carattere generale e viene costantemente incrementato.Nelle sale di lettura organizzate a scaffale aperto sono direttamente accessibili oltre 30.000 opere di consultazione e circa 400 periodici correnti.Sono attivi i servizi di distribuzione, riproduzione, informazioni bibliografiche e prestito alle biblioteche.Numerose postazioni informatizzate sono a disposizione dei lettori per la consultazione dei cataloghi e a supporto di attività di studio e di ricerca.Orari di apertura al pubblico:Lunedì chiusoMartedì - Sabato 10,00 – 24,00 Domenica e festivi 10,00 – 19,00 |