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AVVERTENZA: I dati sottoesposti sono conservati per mera finalità storica e non corrispondono necessariamente alla situazione attuale dei singoli enti, in quanto la competenza sugli istituti culturali è stata trasferita alla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali.

Fondazione Primoli

Tabella: Scheda di dettaglio diFondazione Primoli
Descrizione Dettaglio
Logo Fondazione Primoli
Presidente Roberto Antonelli
Sito web http://www.fondazioneprimoli.it
Telefono (+39) 0668801136
Fax (+39) 0668215823
eMail info@fondazioneprimoli.it
Indirizzo via G. Zanardelli, 1
Cap 00186
Città Roma
Provincia RM
Regione Lazio
Descrizione

La Fondazione ha lo scopo di promuovere e intensificare i rapporti culturali fra l’Italia e la Francia, attraverso l’organizzazione di incontri, convegni, giornate di studio, mostre e attraverso la conservazione e la valorizzazione del proprio patrimonio librario ed archivistico.
Assegna annualmente Borse di ricerca in lingua e cultura francese in collaborazione con l’Ambasciata di Francia e il Ministero degli Affari Esteri; indice annualmente Premi internazionali per il Romanzo, la Poesia e la Fotografia.

Pubblica inoltre i “Quaderni di Cultura Francese”, collana che raccoglie studi, saggi, atti di convegni che riguardano la letteratura, la storia, l'arte, la civiltà francese, anche nei rapporti con la civiltà italiana, dal '500 al '900.

Storia

La Fondazione Primoli fu istituita per Regio Decreto nel 1928 a Roma, come da volontà del conte Giuseppe Primoli (1851-1927), figlio di Pietro Primoli e Carlotta Bonaparte, nipote di Luciano e Giuseppe Bonaparte.

Il Conte Primoli, vissuto per i primi vent’anni a Parigi alla corte di Napoleone III, e poi tra Roma e Parigi per il resto della sua vita, fu bibliofilo, collezionista e fotografo, ma soprattutto un eccellente intermediario fra la cultura francese e quella italiana, un punto di riferimento in Francia per gli scrittori e artisti italiani con cui fu legato (D'Annunzio, Eleonora Duse, Serao, Verga, Pirandello,), e a Roma per gli scrittori e artisti francesi, che spesso ospitava nel suo Palazzo (Maupassant, Bourget, Dumas fils, Sarah Bernhardt). Collezionò una quantità enorme di libri rari, di quadri, di statue, di suppellettili, di reperti archeologici, privilegiando tutto ciò che riguardasse la sua famiglia materna, dal I al II Impero, e gran parte di questi beni li destinò alla costituzione di un Museo Napoleonico, donato al Comune di Roma.

Patrimonio documentale e altro

La biblioteca

La biblioteca ha sede a Palazzo Primoli, edificio cinquecentesco ristrutturato ad inizio '900 da Raffaello Ojetti a seguito della costruzione dei muraglioni del Tevere.

Il nucleo storico della biblioteca è costituito dalla collezione appartenente a Giuseppe Primoli che consta di circa 30.000 volumi (tra cui numerosi incunaboli, cinquecentine, elzeviri), con una ricca sezione di letteratura francese, storia del I e del II Impero, teatro, letteratura di viaggio e un fondo Stendhal (comprendente volumi appartenuti e postillati da Stendhal stesso). Successivamente a questo nucleo si è venuto ad aggiungere il fondo dell’anglista Mario Praz: 20.000 volumi circa, comprendente sezioni di antiquariato (edizioni rare di testi italiani e francesi dal '500 al primo Ottocento), di emblematica (edizioni rare con raccolte di emblemi e imprese), di arte e letteratura, in particolare inglese e russa. La biblioteca si è arricchita inoltre nel corso degli anni di altri fondi minori (Baye, Angeli, Prencipe, Ciureanu e Gendel).

Per maggiori informazioni sulla biblioteca:
http://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-RM0212

L’archivio storico e l’archivio fotografico

La Fondazione comprende anche un ricco archivio storico, costituito da lettere e manoscritti relativi ai Bonaparte e ai loro discendenti e agli scrittori e artisti, francesi e italiani, amici di Giuseppe Primoli (14.500 documenti circa), un archivio di stampe e incisioni, costituito da vedute, ritratti, caricature e vignette dal Cinquecento al Novecento (2.000 documenti tra stampe, incisioni e disegni) e un archivio fotografico.

L'archivio fotografico della Fondazione Primoli ha come nucleo originario l’archivio fotografico di Giuseppe Primoli (1851-1927), fotografo amatore che ha documentato la società italiana e francese degli ultimi vent’anni dell’Ottocento. Nel 2011 si è arricchito della donazione dell’archivio fotografico di Milton Gendel (1918-), fotografo e critico d’arte americano.

Il fondo Primoli è costituito da più di 13.000 lastre alla gelatina al bromuro d’argento e da circa 6.000 carte all’albumina che risalgono all'incirca agli ultimi venti anni del XIX secolo che si debbono principalmente a Giuseppe Primoli e, in parte minore, al fratello Luigi. Le fotografie sono vedute di città e paesaggi (Roma, Venezia, Parigi, ma anche Nord-Africa, l'Europa), ritratti di amicizie e parentele italiane e francesi (D'Annunzio, Sartorio, Duse, Serao; Mathilde Bonaparte e i suoi ospiti, l’imperatrice Eugenia, i membri della famiglia Bonaparte, Sarah Bernhardt, Alexandre Dumas figlio, i Goncourt, Zola), reportage (per le strade di Roma, Napoli, tra la gente comune ma anche alle nozze del principe di Napoli o alla manifestazione del 1 Maggio 1891 a Roma, il pallone aerostatico di Godard del 1889 e gli incontri di cross-country o di caccia alla volpe nella Campagna romana, le corse di cavalli a Tor di Quinto, alle Capannelle o a Longchamps, il circo di Buffalo Bill, l’Esposizione Universale a Parigi del del 1889 con l’inaugurazione della Tour Eiffel…)
Il fondo Gendel conserva materiali fotografici a partire dagli anni Trenta del Novecento fino al primo decennio degli anni Duemila. L’archivio si compone di circa 72.00 negativi, con relativi provini, (nei formati 24x36 e 6x6) in pellicola di celluloide fino al 1954, in seguito in acetato (o diacetato) di cellulosa, poliestere e infine in formato digitale (dal dicembre 2002 all’ottobre 2010). Il fondo conserva anche 67 album rilegati nei quali Gendel ha collocato una scelta di stampe di piccola dimensione, ordinandole cronologicamente. I primi nuclei fotografici sono reportage realizzati in Cina (1945-46), in Sicilia (1950) e in Puglia (1954). A partire dagli anni Cinquanta si trovano poi architetture, ritratti di artisti (tra questi Alberto Burri, Piero Dorazio, Toti Scialoja) e paesaggi italiani. Nei decenni Sessanta e Settanta Gendel fotografa in particolare il jet-set internazionale, che frequenta anche grazie al suo matrimonio con Lady Judy Montagu. Molti i personaggi della cultura e dell’aristocrazia colti dal suo obiettivo (Peggy Guggenheim, la contessa Mimì Pecci Blunt, Princess Margaret d’Inghilterra, Eugenio Scalfari, Carlo Caracciolo…).

Fotogallery

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