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Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci

Tabella: Scheda di dettaglio diFondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci
Descrizione Dettaglio
Logo Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci
Sito web http://www.museoscienza.org
Telefono 02/485551
Fax 02/48010016
eMail amministrazione@museoscienza.it
Indirizzo via San Vittore n. 21
Cap 20123
Città Milano
Provincia Milano
Regione Lombardia
Descrizione

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci inaugura a Milano il 15 febbraio 1953 ed è oggi il più grande museo scientifico e tecnologico in Italia e uno dei principali in Europa.

Dichiarato istituzione pubblica con legge del 2 aprile 1958, dal 2000 è una Fondazione con personalità giuridica di diritto privato, che per rispondere alle finalità del proprio statuto, vede la partecipazione di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo e Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca quali partecipanti fondatori di diritto, Regione Lombardia, Comune di Milano e Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Milano in qualità di partecipanti sostenitori.

Il modello culturale-educativo del Museo integra approcci interpretativi delle collezioni storiche e metodologie educative. E’ riconoscibile e innovativo, rispecchia l’identità del Museo nel panorama culturale nazionale e internazionale e viene costantemente implementato con un lavoro di ricerca e di sperimentazione per massimizzare l’impatto dell’esperienza proposta ai visitatori.

Il patrimonio storico del Museo è costituito dalle collezioni (circa 18.000 beni tecnico scientifici e storico artistici), dalla biblioteca (50.000 volumi) e dall’archivio (450 mt lineari e oltre 200.000 fotografie), strettamente connessi fra loro per formazione e scopo. Raccolto a partire dagli anni ‘30 del Novecento, include testimonianze rappresentative della storia della scienza, della tecnologia e dell’industria italiane dal XIX secolo ai giorni nostri. E’ in continua espansione grazie a donazioni di singoli cittadini, aziende e istituzioni. Il Museo svolge infatti un ruolo di riferimento sul territorio regionale e nazionale per la salvaguardia del patrimonio tecnico scientifico, sia storico sia contemporaneo, secondo un accordo con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Partecipa inoltre al consorzio europeo sulla Salvaguardia del patrimonio tecnico-scientifico degli ultimi 60 anni coordinato dal CNAM di Parigi - Conservatoire National des Arts e Métiers.

Le collezioni del Museo, in particolare, comprendono strumenti e apparati tecnico-scientifici provenienti dal mondo della ricerca, della didattica e dell’industria; congegni, dispositivi e prodotti di consumo di uso domestico e professionale; prototipi, modelli, macchine e impianti anche di grandi dimensioni provenienti da opifici, fabbriche e cantieri, relativi alle più diverse applicazioni della scienza e della tecnica. Le collezioni includono inoltre opere d'arte (pittura, scultura, arti decorative) e la celebre collezione di modelli di macchine e strumenti realizzati dall’interpretazione dei disegni di Leonardo da Vinci, che nelle intenzioni del fondatore intendevano esprimere la fusione dei saperi e l'unitarietà della cultura.

Il Museo è impegnato da anni nella documentazione e conservazione di questo patrimonio, con lo scopo di renderlo accessibile a tutti, anche tramite i cataloghi on-line delle collezioni (3.000 schede), degli archivi (oltre 5000 unità archivistiche) e dell’intera biblioteca (www.museoscienza.org).

Le esposizioni permanenti integrano gli oggetti storici con strumenti interpretativi contemporanei quali exhibit, multimedia, audiovisivi, videogames progettati ad hoc, riproduzioni di oggetti e ambienti.

Le esposizioni permanenti del Museo si riuniscono in macro-temi: Leonardo Arte&Scienza, Astronomia e Spazio, Fisica delle Particelle, Comunicazione, Energia, Materiali, Produzione e Infrastrutture, Alimentazione, Trasporti e Mobilità.

Alle esposizioni si aggiungono 13 laboratori interattivi (i.lab) su temi affini o complementari (Genetica, Biotecnologie, Chimica, Matematica) e una Tinkering Zone, un laboratorio dedicato al tinkering, al making, all’ingegneria, al design, all’intersezione tra arte e scienza.

L’offerta culturale del Museo comprende inoltre programmi di incontri rivolti a diversi target di pubblico, con diretto riferimento alla propria missione, ai progetti in corso e alle tematiche più rilevanti della società contemporanea.

Storia

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano è un’istituzione unica nel suo genere in Italia, sia per la natura e la consistenza del patrimonio culturale che conserva e che continua a raccogliere, sia per il suo ruolo nel panorama della museologia italiana del Novecento.

Inaugurato il 15 febbraio 1953, è oggi, con oltre 500.000 visitatori all’anno, il più grande museo scientifico e tecnologico in Italia e uno dei principali in Europa.

Mentre a Firenze nel ‘27 nasceva la prima istituzione di livello nazionale dedicata al patrimonio tecnico scientifico italiano - che poi con il Museo si sarebbe specializzata sulle collezioni rinascimentali fiorentine e su Galileo Galilei - Milano rilanciava in quegli stessi anni con un progetto più ampio e complesso, fortemente didattico, a presa diretta con la contemporaneità, che rifletteva una visione all’avanguardia, per allora, del concetto di museo come centro culturale al servizio della società.

Nel 1953 il Museo inaugura nel monumentale complesso di Via San Vittore in un’area di 50.000 mq. Accanto alle esposizioni presenta una ricca biblioteca, l’emeroteca, il Centro di Fisica per la formazione degli insegnanti, il cinema, il ristorante, le sale congressi.

Il fondatore, l’ingegnere Guido Ucelli, uno dei protagonisti dell’industria italiana dell’epoca, vede nel Museo lo strumento ideale per rappresentare pubblicamente la trasformazione dell’Italia da paese agricolo a paese industriale, per offrire strumenti concreti alla formazione tecnico scientifica delle nuove generazioni e della nuova società industriale, e un luogo di scambio e aggiornamento sulla ricerca e l’innovazione contemporanea, prendendo a modello il Deutsches Museum di Monaco e il Science Museum di Londra.

“Il Museo è vivo, di tutti, aperto a tutti. Oggi il mondo cammina a ritmo vertiginoso e tutti ne cerchiamo le ragioni e le possibilità. Il Museo vive, è il Museo del Divenire del Mondo”. Con queste parole Guido Ucelli descriveva il Museo: un’idea ancora attuale e innovativa cui si ispira tanta parte del lavoro del Museo.

Altrettanto forte ancora oggi è l’idea espressa dal fondatore nel piano strategico di sviluppo dell’Istituzione: un moderno museo della scienza può superare la tradizionale divisione tra sapere scientifico e cultura umanistica. In questa luce viene scelta come nume tutelare del Museo una figura emblematica, che allora come oggi, rappresenta la fusione dei saperi: Leonardo da Vinci. Ed è proprio con una mostra dedicata a celebrarne il cinquecentenario della nascita che il Museo inaugura e successivamente trasforma la collezione in esposizione permanente. Questa idea di dialogo tra la cultura umanistica e la cultura tecnico scientifica ancora oggi ispira il lavoro del Museo e ne costituisce cifra identitaria.

Attraverso la rete di relazioni a livello nazionale e internazionale con il mondo della cultura, della ricerca e dell’industria, Ucelli raccoglie in alcuni decenni un patrimonio tecnico scientifico straordinario, collocabile cronologicamente nell’Ottocento e nella prima metà del Novecento, con un focus sulla rivoluzione industriale nel nostro Paese. Particolare attenzione è dedicata alle testimonianze materiali della ricerca scientifica e dei settori tecnici più rilevanti dell’epoca, come le telecomunicazioni, l’energia, la siderurgia e i trasporti. Vengono raccolti ed esposti migliaia di oggetti, strumenti e apparati tecnico scientifici, macchine e impianti anche di grandi dimensioni. Invenzioni, tecnologie, ricerche, scoperte, realtà industriali e d’impresa che negli ultimi 200 anni hanno contribuito a cambiare il modo di vivere e di conoscere il mondo.

Il Museo ha una lunga storia anche in ambito educativo. Negli anni ’90 aprono i primi laboratori interattivi ispirati dalla filosofia di Frank Oppenheimer e dell’Exploratorium di San Francisco, in risposta alla riflessione sul valore educativo di un’esperienza attiva e sperimentale. Oggi è riconosciuto in Europa per la sua metodologia educativa basata sull’educazione informale e nel 2009 ha fondato il CREI ©, Centro per la Ricerca per l’Educazione Informale. Il Museo è Ente accreditato per la formazione e lo sviluppo professionale degli insegnanti dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Nel realizzare la sua missione educativa risponde a un bisogno della società contemporanea e assume un ruolo di responsabilità per il benessere e la qualità della vita delle persone, inteso come supporto concreto e sistematico all’educazione e alla crescita, alla partecipazione attiva e consapevole alle decisioni a livello sociale e politico, alla rigenerazione culturale e allo sviluppo economico.

Il Museo continua a confermare a livello nazionale e internazionale il proprio ruolo nella divulgazione della cultura tecnico-scientifica nelle forme più varie e attraverso i linguaggi più diversi, affermandosi come luogo di incontro, dialogo, collaborazione e confronto tra il mondo della ricerca, della produzione, i cittadini, le istituzioni, la scuola, gli altri musei sui temi tecnico-scientifici di interesse e dibattito comune.

Proprio in virtù di questi obiettivi consolidati e dei risultati maturati, in questi anni il Museo si è posto una grande sfida, che nasce da una rinnovata consapevolezza rispetto alla rilevanza delle proprie origini e della propria identità e da un’urgenza di aprirsi a un nuovo, possibile impianto concettuale a partire dall’idea dell’unità del sapere, anche come alternativa alla parcellizzazione della conoscenza in singoli ambiti che caratterizza la contemporaneità.

Patrimonio documentale e altro

La biblioteca è nata per volere del fondatore Guido Ucelli come strumento di approfondimento e di studio da affiancare al Museo: fondata nel 1943 quale simbolica “posa della prima pietra” del futuro Museo, viene aperta al pubblico nel 1958. Oggi è aperta su appuntamento e l’intero catalogo è consultabile on line, sul sito del Museo (www.museoscienza.org).

Con 50.000 tra volumi e riviste, la biblioteca è composta principalmente dal fondo moderno e dall’emeroteca ma conserva anche un fondo antico e alcuni fondi speciali. È una biblioteca specialistica sull’evoluzione delle teorie scientifiche e la storia della tecnologia, con un ingente numero di trattati tecnico-scientifici di valore storico-documentario. È una biblioteca storica in quanto la maggior parte delle raccolte si concentra tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Sono testimoniati i progressi scientifici applicati all’ingegno umano nei settori più diversi negli ultimi due secoli, attraverso un’ampia raccolta di studi e manuali, spesso in edizioni d’epoca (Einstein, Marconi, Fermi, Nobile, ecc.) e di saggi storiografici e interpretativi.

Gli Archivi del Museo (cartaceo 400 m, fotografico 200.000 beni) si sono costituiti a partire dagli anni ‘20 del Novecento e conservano una documentazione storica ricca e inedita, fondamentale per comprendere l’evoluzione della scienza e dell’industria italiana tra XIX e XX secolo e le iniziative di diffusione e comunicazione della ricerca dell’epoca.

Gli archivi comprendono, tra l’altro, le carte preparatorie e i documenti che restituiscono il quadro del dibattito culturale, scientifico ed economico che precede a livello nazionale la nascita del Museo, la fase della sua fondazione e il suo sviluppo negli anni: le strategie culturali negli anni '20 e '30, il dibattito sulla necessità di fondare un Museo Industriale italiano, il dopoguerra con la difficile ricostruzione di un paese e una società devastati, la crescita economica, lo sviluppo di una visione politica e culturale internazionale sempre più ampia, il progresso scientifico e tecnologico dagli anni ’50 e ’60.

Numerosi i fondi provenienti da importanti istituzioni cittadine e nazionali (Comune di Milano, CNR, Ugo Mursia Editore, ecc.) che consentono di indagare la storia dei rapporti intercorsi fra istituzioni culturali italiane ed estere e personalità della cultura, della scienza e della ricerca lungo tutto l’arco del Novecento.

Fra i fondi si distingue il Documentario dei primati scientifici: costituito da oltre 2.850 cartelle tematiche suddivise per argomenti e autori, conserva la documentazione preparatoria alla partecipazione dell’Italia all’Esposizione Universale di Chicago “A Century of Progress” del 1933 e rappresenta un patrimonio fondamentale per comprendere la politica espositiva della scienza e della tecnica del Ventennio. Il documentario comprende anche la collezione di oggetti fatti costruire dal CNR per l’esposizione che costituiscono una delle prime collezioni acquisite dal Museo negli anni Quaranta.

Il catalogo degli archivi è on line sul sito del Museo (www.museoscienza.org).

Per maggiori informazioni sulla Biblioteca vedi anche:
http://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-MI0338

Fotogallery

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