Descrizione |
Dettaglio |
Presidente |
Enrico Filippi |
Telefono |
011835656 |
Fax |
0118179093 |
eMail |
segreteria@fondazioneeinaudi.it |
Indirizzo |
Via Principe Amedeo, 34 |
Comune |
TORINO |
Città |
TORINO |
Provincia |
Torino |
Regione |
Piemonte |
Descrizione |
Tale posizione è ottenuta adottando principalmente tre indirizzi:a) la creazione e il continuo accrescimento di una Biblioteca, funzionale e moderna, specializzata nel campo delle Scienze economiche, politiche e storiche;b) la creazione di un Archivio di grande valore storico-scientifico ricco di numerosi e qualificati fondi;c) il pieno appoggio a giovani meritevoli, attraverso la concessione di borse di studio e contributi di ricerca per l'Italia e per l'estero.A tale riguardo si possono elencare alcuni dati:la Biblioteca inizialmente dotata dei 70.000 volumi donati dalla Famiglia, è passata agli attuali 210.000 circa .i beneficiari di ausilio finanziario, provenienti sia dall'Italia che dall'estero, assommano ormai a oltre 800; essi hanno fruito delle borse in Italia, in Europa, e negli Stati Uniti.A questi indirizzi vanno affiancate le pubblicazioni di collane scientifiche ("Annali", "Studi" e "Classici dell'economia e della politica") e la promozione e organizzazione di cicli di seminari e di convegni. |
Storia |
La Fondazione sorse nel 1964, con l'obiettivo di creare un'istituzione culturale capace di mettere a frutto, con la massima flessibilità operativa, un grande patrimonio culturale nell'ambito delle scienze socio-economiche. Gli interessi storici, economici e sociologici, che erano stati al centro della lunga operosità di Luigi Einaudi e che si riflettevano nella sua vasta biblioteca, nell'Italia di quegli anni erano ancora discipline minoritarie. Lo scopo della Fondazione non era però di mera conservazione del lascito culturale einaudiano, che anzi si voleva recuperare come risorsa attiva nello sforzo di favorire l'evoluzione e il rinnovamento degli studi economici, storico economici e sociali.Al momento della sua costituzione, la Fondazione poté avvalersi del supporto finanziario dei suoi enti promotori: la Provincia e il Comune di Torino, la Cassa di Risparmio di Torino, l'Istituto Bancario San Paolo di Torino e della FIAT, unitamente alla Famiglia Einaudi. Fin dai suoi inizi, inoltre, la Fondazione ha potuto contare anche sul sostegno della Fondazione Enrico e Agostino Rocca e della Banca d'Italia.A questi primi contributi si sono aggiunti successivamente quelli dello Stato, del Ministero dei Beni culturali, della Regione Piemonte e della Camera di commercio di Torino, nonché di molti istituti finanziari privati.Nei decenni di attività, la Fondazione Einaudi ha concretamente contribuito, con borse di studio e contributi di ricerca, alla formazione post-universitaria di oltre 600 giovani studiosi. Non meno della metà dei beneficiari dei contributi ha utilizzato le risorse della borsa di studio per avviare ricerche in università straniere, quali Cambridge e Oxford nel Regno Unito e Harvard, Princeton e Stanford negli Stati Uniti. Fin dalle origini, infatti, la Fondazione ha ravvisato uno dei suoi compiti prioritari nella costituzione di un circuito internazionale della cultura. |
Patrimonio documentale e altro |
Il lettore che giunge oggi a Palazzo d'Azeglio può usufruire di una Biblioteca specializzata la cui consistenza è di oltre 215.000 volumi.Ciò ha comportato importanti e cospicui acquisti di materiale bibliografico per accrescere le risorse nei campi della storia, delle scienze sociali, della statistica, della finanza, dello sviluppo economico del Terzo Mondo, del sistema monetario, bancario ecc.Questo continuo sforzo ha portato ad accrescere da meno di 1.000 a più di 3.100 le testate di riviste (in corso e terminate) consultabili in Fondazione provenienti da tutto il mondo; a queste si assommano circa 10.000 annate di Relazioni e Bilanci di oltre 600 Società del settore industriale e finanziario. Si può altresì accedere ai volumi rari che sono stati descritti nel Catalogo della Biblioteca di Luigi Einaudi, edito con il patrocinio della Banca d'Italia nel 1981, e ora aggiornato con il primo Supplemento del 1991, considerato come "reference book" nelle grandi biblioteche di tutto il mondo.Si potrà così sfogliare le pagine della prima edizione (1776) dell'archetipo dell'economia politica moderna, la Wealth of Nations di Adam Smith, e di quasi tutte le edizioni originali dei classici del pensiero economico; o prendere visione delle opere di Robert Owen e dei socialisti utopisti; o soffermarsi su testi della storia agraria altrove irreperibili; o avere a propria disposizione una delle poche raccolte complete esistenti dell' "The Economist", il più famoso organo d'informazione economica dalla sua fondazione (1843), come pure quella dell' "Economic Journal" e dei più importanti periodici di economia. Dal 1992 la biblioteca è entrata a far parte del Servizio Bibliotecario Nazionale SBN). |