Descrizione |
Dettaglio |
Presidente |
Giovanni Vaccarino |
Telefono |
011 83.95.402 |
Fax |
011 83.95.403 |
eMail |
segreteria@gramscitorino.it |
Indirizzo |
via Vanchiglia 3, 10124 |
Comune |
TORINO |
Città |
TORINO |
Provincia |
Torino |
Regione |
Piemonte |
Descrizione |
La Fondazione promuove e coordinare attività di ricerca in proprio sui problemi e sulla storia della società contemporanea, realizzata attraverso gruppi di studio, corsi di aggiornamento per docenti, seminari rivolti, ad esperti e conferenze e convegni rivolti alla cittadinanza.Accompagna questa fitta attività culturale, documentata e fruibile dal pubblico, il settore che fa capo a servizi di conservazione delle fonti archivistiche e documentarie, riguardanti la storia del movimento operaio e di altri movimenti sociali, dei partiti politici e, in particolare del Pci torinese nel suo sviluppo storico, di alcune imprese e, in generale, della società industriale piemontese. Le fonti d’archivio sono a disposizione di studiosi e studenti e costituiscono un patrimonio di notevole interesse storico. Questo settore è di rilevante importanza e va salvaguardato dal pericolo di dispersione di fonti che risultano preziose in un contesto come l’attuale, di rapido cambiamento dei soggetti politici ed economici (partiti, associazioni, imprese).La biblioteca è specializzata in Scienze politiche, in Relazioni industriali, nella Storia dell’Italia dall’epoca fascista, nella situazione economico-sociale del Piemonte e di Torino e nella Storia del movimento operaio e delle sue organizzazioni sindacali. Oltre a volumi a stampa, conserva atti di convegni e pubblicazioni fuori commercio di fonte partitica, sindacale, imprenditoriale e privata, nonché tutte le opere di Antonio Gramsci ed una cospicua raccolta di studi sul medesimo.I servizi svolti hanno carattere pubblico e non riservato, salvo le limitazioni di legge su alcuni fondi privati, e sono ampiamente fruiti da utenti italiani e stranieri, grazie ad attività anche di prestito esterno di copie. La Fondazione è aperta al pubblico senza alcuna formalità con il seguente orario: lunedì-giovedì 9,00-17,00; venerdì 9,00-13,00 |
Storia |
L'Istituto Gramsci nasce a Torino nel 1974 come istituto di cultura e associazione culturale. Il primo statuto è del 1976. Progetto iniziale è quello di far incontrare le tradizioni culturali della sinistra torinese, organizzarne la memoria archivistica (politica e sindacale), promuovere ed effettuare ricerche.Lungo gli anni L'Istituto Gramsci assume il ruolo di promotrice di attività culturali a carattere locale e nazionale, soprattutto mediante la realizzazione di ricerche e momenti di incontro aventi per oggetto argomenti di carattere storico, economico e sociologico. In particolare si pone come interfaccia tra il mondo della politica e quello della ricerca. Nel 1988 l'Istituto diventa Fondazione, con patrimonio costituito dalla biblioteca e dall'archivio, mentre nel 1998 diventa Onlus. |
Patrimonio documentale e altro |
La biblioteca ha iniziato il suo cammino nel lontano gennaio 1975 nella vecchia sede di via Cernaia 14, quasi dal nulla, ma con una scommessa proiettata nel futuro, seriamente basata sulla convinzione che "Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici..." ( Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano, Torino, Einaudi, 1963).Un appartamento di quattro stanze condiviso con la redazione di "Nuovasocietà", con alcune scrivanie, due o tre macchine da scrivere, scaffalature vuote e alcuni scatoloni riempiti alla rinfusa di libri, numeri sparsi di periodici, ciclostilati e quant'altro arrivati da chi sa chi e da chi sa dove. Si è pensato subito se era il caso di riordinare e catalogare questo materiale, rendendo quello di particolare interesse fruibile ai collaboratori dell'allora "Istituto di scienze economiche e sociali Antonio Gramsci", individuati a quel tempo come i principali -se non unici- utenti della biblioteca in fieri. Ai primi scatoloni se ne sono aggiunti altri provenienti sia da donazioni mirate alle tematiche dell'Istituto, sia casuali semplicemente dovute a cambi di casa, o a mancanza di spazio, o a mutamenti di interessi da parte dei donatori.Stabiliti i criteri di organizzazione del materiale "in giacenza", ben presto la biblioteca ha iniziato a rivolgere la sua attenzione anche all'utenza esterna e quindi il suo interesse si è allargato ad una diversificata realtà politica, economica e sociale, acquisendo pubblicazioni fuori commercio curate da partiti politici, sindacati italiani e stranieri, associazioni imprenditoriali, istituzioni pubbliche e private, ecc., nonché ovviamente acquistando sia le ultime pubblicazioni dei volumi attinenti i campi di ricerca dell'Istituto, sia i volumi pregressi e reperibili ormai soltanto presso le librerie antiquarie.Parallelamente furono attivati gli abbonamenti alle più importanti riviste italiane e straniere di contenuto politico, storico, sociologico ed economico, cercando di recuperare anche le annate precedenti l'anno di fondazione dell'Istituto.E' stato così che dagli iniziali volumi e fogli sparsi si è giunti agli attuali circa 55.000 volumi, 6.000 opuscoli e oltre 2.200 periodici, in corso e cessati.Dall'autunno 1996 la biblioteca opera in SBN, sistema di inserimento informatizzato dei dati bibliografici che permette, oltra alla catalogazione partecipata con le altre biblioteche italiane collegate, l'interrogazione del nostro posseduto da parte degli utenti tramite l'accesso a Librinlinea e/o a SBN on-lineI nostri obiettivi sono stati raggiunti grazie anche e soprattutto al contributo delle istituzioni pubbliche, che hanno dimostrato in più occasioni e situazioni sensibilità ed attenzione nei confronti della biblioteca.Tra gli altri la biblioteca ha intessuto e mantiene rapporti in particolare con il Ministero per i beni culturali e ambientali, ma soprattutto con l'Assessorato alla cultura della Regione Piemonte. |