Descrizione |
La Fondazione Istituto Gramsci promuove studi e ricerche sull’opera e il pensiero di Antonio Gramsci, sulla storia italiana e internazionale del XX secolo, sui caratteri economici, socio-culturali e politici della globalizzazione, sui processi dell’integrazione europea. Nella propria attività, essa si riferisce ai soggetti e agli istituti locali, nazionali e internazionali che presentano analoghe ispirazioni e finalità. Essa cura la tutela, la conservazione e l’arricchimento del proprio patrimonio archivistico e bibliotecario, garantisce l’apertura giornaliera al pubblico dell’archivio e della biblioteca, promuove e organizza ricerche, corsi, convegni, mostre e attività formative, bandisce cinque borse di studio annuali e due borse di studio biennali. Le pubblicazioni permanenti della Fondazione sono gli "Annali", la rivista trimestrale "Studi Storici" e il "Rapporto annuale sull'integrazione europea". |
Storia |
La Fondazione Antonio Gramsci fu costituita in Roma nel 1950 con il proposito di raccogliere la documentazione relativa all'opera e al pensiero di Antonio Gramsci e di dare impulso alle ricerche sulla storia del movimento operaio italiano e internazionale. Nel 1954 la Fondazione venne trasformata nell’Istituto Gramsci. Il nucleo originario del patrimonio fu costituito in particolare dai libri e dalle riviste appartenuti a Gramsci, ai quali si aggiunsero all'inizio degli anni '60, al momento della costituzione dell’archivio, i manoscritti originali dei Quaderni del carcere e delle Lettere. Nel 1982 nasce la Fondazione Istituto Gramsci ereditando il patrimonio archivistico e bibliotecario del preesistente Istituto, nel frattempo arricchitosi con le carte del Pcd’I, le carte di varie personalità della politica e della cultura e le acquisizioni di libri e periodici nei settori della storia e delle scienze sociali, della filosofia e dell’economia. La Fondazione Istituto Gramsci è stata riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica il 5 dicembre 1984 e dal 1998 si è trasformata in Onlus. |
Patrimonio documentale e altro |
La data di costituzione della Biblioteca può essere stabilita intorno all'aprile del 1950, quando i libri appartenuti ad Antonio Gramsci da Mosca, dove erano stati trasferiti dopo la sua morte, vennero riportati in Italia. Attorno a questi volumi iniziò da subito a costituirsi una biblioteca sulla storia d'Italia, sulla storia del movimento operaio, sul marxismo e su altri temi connessi alle riflessioni gramsciane. Per tutti gli anni '50 e '60, accanto agli sforzi per raccogliere volumi dei decenni precedenti, in modo da ricostruire il tessuto della cultura storica, politica e filosofica italiana ed europea, una cura particolare venne rivolta alla ricerca di tutta quella documentazione, fatta di monografie e periodici, che testimoniasse di due momenti cruciali della storia allora ancora recente del nostro paese, e cioè l'antifascismo e la Resistenza. In seguito, sebbene continuasse ad avere al centro dei propri interessi la storia politica e sociale dell'Italia del Novecento, la Biblioteca ha ampliato i propri ambiti seguendo le molteplici linee di attività e di ricerca della Fondazione, correndo così il rischio di rendere meno chiaro e netto il suo profilo di biblioteca specializzata. Dalla seconda metà degli anni '80, però, l'introduzione delle nuove tecnologie informatiche, che hanno consentito un rapporto di maggiore confronto e collaborazione con altre istituzioni bibliotecarie affini o complementari, e una riflessione più approfondita sulle prospettive della Biblioteca, hanno permesso di razionalizzare l'incremento delle raccolte e di ridefinire gli ambiti della sua specializzazione. Accanto, quindi, agli aspetti documentati dal suo patrimonio storico, arricchito da lasciti e donazioni e dove si possono rinvenire anche volumi molto rari, l'incremento delle raccolte è attualmente indirizzato verso i temi della storia politica italiana nelle sue vicende interne e internazionali e, in particolare, il ruolo dell'Italia e delle sue rappresentanze politiche nella Guerra Fredda e nella costruzione dell'Europa. Attualmente sono a disposizione del pubblico oltre 115.000 dei circa 140.000 volumi posseduti dalla Biblioteca, e oltre 1.400 testate di giornali e periodici tra correnti e cessati. L'incremento medio è di 2.000 volumi l'anno. La lingua prevalente delle raccolte è, naturalmente, l'italiano, ma sono presenti in discreta percentuale anche volumi in inglese, francese, tedesco e spagnolo. È una biblioteca specializzata nelle scienze storiche e sociali che segue con particolare cura la storia e l'attività dei partiti e dei movimenti politici italiani ed europei. |