Storia |
L'Accademia Filarmonica di Bologna venne fondata nel 1666 dal nobile Vincenzo Maria Carrati, con sede nel palazzo di famiglia (nell'attuale via Guerrazzi 13). Scopo fu quello di radunare musicisti professionisti "acciò havere filo et unione da non disunirsi e rendere buon suono".L'Accademia assunse fin dall'inizio il profilo di corporazione a salvaguardia del prestigio e della professionalità dei suoi adepti, ottenendo l'alta protezione del cardinale di Bologna Pietro Ottoboni (1713) e conferma dello Statuto da Papa Clemente XI (1716). L'Accademia esercitò in pratica il controllo sulla musica nelle chiese bolognesi, grazie anche al privilegio di autorizzare la professione di maestro di cappella già concessa dal Papa alla Congregazione dei Musici di S.Cecilia. Dopo l'unità d'Italia ottenne inoltre l'approvazione degli attuali Statuti come Regia Accademia Filarmonica di Bologna.Gli Accademici si distinguevano nelle tre classi di Compositori, Cantanti e Suonatori, che periodicamente si addestravano nell'arte musicale. Aderirono sin dal primo anno di attività una cinquantina di musicisti tra i più eminenti del secolo. Le riunioni prevedevano esercizi settimanali in cui venivano eseguiti brani degli accademici stessi sui quali si tenevano anche discussioni di ordine teorico. Spesso l'Accademia Filarmonica fu richiesta di pareri tecnico-musicali e fu ambita meta professionale: Benedetto Marcello, il 10 ottobre 1711, faceva rispettosa richiesta di aggregazione presentando una sua Messa a Cappella composta per Papa Clemente XI. Con le aggregazioni del grande cantante Farinelli (1730) e del famoso compositore e didatta Padre Martini (1758) si può identificare simbolicamente e culturalmente la storia della Filarmonica della seconda metà del Settecento. La fama dell'Accademia varcò presto i confini cittadini e nazionali, ed il numero di aspiranti al grado di Maestro compositore crebbe notevolmente. Anche il giovane W.A. Mozart cercò l'ambita patente accademica: accompagnato dal padre Leopold giunse a Bologna nel 1770, per addestrarsi sotto la guida di Padre Martini nella composizione contrappuntistica e per conseguire il diploma di Maestro compositore. Mozart l'ottenne il 9 ottobre 1770, e fu aggregato "alla forastiera" (cioè membro non residente in Bologna).La composizione ufficiale dei giovane Mozart è conservata nell'archivio dell'Accademia. Nel 1798 il Direttorio della Repubblica Cisalpina decretò la consegna di tutti gli oggetti e cimeli di musica dell'Accademia ai Beni Nazionali, per essere custoditi nei locali ora sede dei Conservatorio Musicale; nel 1804 si dette solenne apertura al Liceo Filarmonico, ed i suoi primi insegnanti furono tutti accademici. Successivamente si verificò una distinzione di ruoli, con la creazione dell'attuale Conservatorio Statale "G.B. Martini". Durante l'800 l'istituzione accentuò i suoi caratteri di sodalizio onorifico, aggregando artisti di chiara fama, che si esibivano a Bologna; si arricchì di importanti lasciti, donazioni e fondi musicali, che ancora oggi costituiscono, assieme ai documenti ed alle partiture più antichi, il patrimonio documentario più prezioso. La vita dell'istituzione nell'800 si intreccia con le vicende musicali nazionali ed internazionali ed i nomi più illustri, quali Rossini, Paer, Verdi, Boito, Brahms, Wagner, Puccini,,nonchè Liszt, Martucci, Sgambati, Busoni. Nel '900 l'accademia ha celebrato importanti vicende della storia, fra cui il Centenario della prima rappresentazione del Loenghrin a Bologna nel 1871, e la nomina di Wagner ad Accademico Filarmonico nel 1876. Le attività nel secondo dopoguerra, integrate con molti concerti, furono promosse da Presidenti musicisti di chiara fama, quali Franco Alfano, Luigi Ferrari- Trecate, Sergiu Celibidache. Attualmente l'Accademia continua nel suo ruolo di testimonianza e certificazione di eccellenza nel campo musicale (con Claudio Abbado, Ruggero Raimondi, Luciano Chailly, Nino Sonzogno per citarne solo alcuni).Presieduta ora dal M. Fulvio Angius, coltiva oggi la nobile arte musicale attraverso Stagioni concertistiche di pregio, Cicli di conferenze per la divulgazione della musica presso il grande pubblico, Corsi di perfezionamento, Congressi musicologici ed esposizioni presso la sede museale al terzo piano dello stabile. |
Patrimonio documentale e altro |
Fondi storici e musicologici: Fondo antico seicentesco-ottocentesco (musica sacra, drammatica, pianistica, vocale cameristica, libretti d’opera); Fondo Autografi (Masseangeli, Lonati, Colombani ecc.); Fondo Elaborati d’esame; Fondo Carteggi e Documenti; Fondo Aggregati; Fondo archivistico: cataloghi, cronologie, verbali sedute, programmi, musiche per le feste sacre, ecc.; Fondi vari: Lonati, Parisini, Dioli, Drusiani, Garbelotto, Vecchi, Varotti ecc.; Fondo polacco (musicologia); Fondo dissertazioni di laurea: c. 600 lavori presentati presso le Università di Bologna, Milano, Firenze, Friburgo, Amburgo ecc.; Pubblicazioni dell’Accademia: Riviste, bollettini, collane di studi e musiche, storie, strumenti bibliografico-musicali (repertori, dizionari, ecc.); Fonoteca: Fondo discografico su vinile di notevole interesse storico, specialmente nel settore lirico. Il materiale risulta in massima parte inventariato in 22.000 numeri circa a cura di specialisti incaricati dalla Regione Emilia Romagna, e schedato (in cataloghi e schedari dal secolo scorso in poi). E’ in atto l’informatizzazione dei dati. |