Presentazione |
Il 25 dicembre 2003 ricorreva il centesimo anniversario della
nascita di Lelio Basso, una figura di uomo politico e di
intellettuale che ha avuto un ruolo di grande rilievo nella vita
politica e culturale italiana - ed europea - del Novecento e ha
lasciato un'eredità di idee capace di acquistare nuovi
significati per chi vivrà nel nuovo secolo.
Piero Gobetti e Lelio Basso sono tra coloro che hanno meglio
intravisto, negli anni venti del secolo scorso, l'importanza della
dimensione "spirituale" non come ricaduta nella esausta tradizione
dello spiritualismo italiano, ma come orizzonte simbolico entro il
quale si costituiscono le relazioni, di potere e di
autorità, di gerarchia e di solidarietà che innervano
la struttura antropologica, nascosta ma forte, della politica. La
radice "religiosa" dell'idea bassiana di persona è meno
riconducibile a radici dottrinarie (Mounier o il personalismo
cattolico dominante) quanto a questo segreto respiro antropologico,
che si nutre di una lettura ricca della stesso Marx e dei classici
dell'utopia sociale e rivoluzionaria: da Tommaso Moro a Marat.
Ciò conferisce anche alle formulazioni più classiche
dei temi politici un indiscutibile accento di originalità, e
in questo senso è interessante riproporle ancora oggi,
arricchendone la ricostruzione con il contributo della riflessione
presente: la stessa che consente di mettere meglio a fuoco anche
aspetti lasciati ai margini dai suoi contemporanei.
L'eredità di Basso è stata innanzitutto raccolta
dalle due Fondazioni da lui create, che sviluppano programmi e
iniziative tenendo fede a quella che è stata una cifra
costante della sua biografia: la ricerca critica e il rifiuto di
ogni dogmatismo. Esse sono così diventate luoghi di incontro
di individualità diverse, di confronti senza veli, di studi
e ricerche non condizionati da alcun pregiudizio. Queste
istituzioni hanno anche raccolto (e reso pubblicamente
consultabile) la sua eredità "materiale" costituita da
un ricchissimo patrimonio bibliografico e archivistico che
comprende preziosi documenti dal '700 ai nostri giorni,
fondamentali per lo studio dell'idea di democrazia e dei movimenti
da essa ispirati.
Per ricordare questa complessa e singolare figura, che va
considerata un "classico" del Novecento, la Fondazione Lelio e
Lisli Basso-Issoco ha svolto nel periodo 2003-2004 una serie di
iniziative che non avevano solo un intento commemorativo, ma erano
soprattutto volte a cogliere i molti spunti di riflessione critica
offerti dall'itinerario di Lelio Basso.
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