Presentazione |
IL Comitato Nazionale per le Celebrazioni del V Centenario del
viaggio di Amerigo Vespucci, 1501-1502 è stato istituito dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali con DM del
19/02/2002, sulla base di due proposte presentate da altrettanti
Comitati Promotori: uno costituito dal Comune di Firenze
d’intesa con al regione Toscana; l’altro, a carattere
nazionale, istituito dalla Società Geografica Italiana. Sono
entrati a far parte del Comitato Nazionale, oltre a quattro
Ministeri (quello promotore, quello degli Affari Esteri, il MIUR e
il Ministero degli Italiani nel Mondo), i Presidenti delle Regioni
Liguria, Toscana, Lazio, delle province toscane e di Roma, i
sindaci di molte città italiane, gli ambasciatori dei paesi
europei e latino-americani interessati alle vicende vespucciane; i
Direttori di alcuni Istituti di Cultura italiani negli USA e in
Brasile; i presidenti di molti enti pubblici e privati, tra i
quali, oltre alla Società Geografica Italiana, la
Società di Studi Geografici di Firenze, l’Istituto
Geografico Militare, il Centro Italiano per gli Studi Storico
Geografici, e oltre quaranta studiosi italiani.
La Giunta, eletta nella seduta di insediamento, era composta da
Ilaria Luzzana Caraci (presidente), Luciano Formisano
(vicepresidente), Franco Salvatori (segretario-tesoriere),
Francesca Cantù., Giacomo Corna Pellegrini, Giorgio
Valentino Federici, Giovanna Lazzi, Leandro Perini, Sandro
Schipani, Maria Tinacci; in un secondo momento sono stati invitati
a prendere parte ai lavori della giunta anche l’assessore
alla Cultura del Comune di Firenze, Simone Siliani, e il
Direttore dell’IGM (prima il Gen. Michele Corrado, poi il suo
successore gen. Renato De Filippis).
Nell’assumere la responsabilità di ricordare Amerigo
Vespucci nell’occasione del suo viaggio transoceanico
più importante, il Comitato Nazionale si è proposto
soprattutto di diffonderne un’immagine storicamente corretta
e libera da pregiudizi di parte. Come Cristoforo Colombo, il
fiorentino Amerigo Vespucci è patrimonio
dell’Umanità e frutto dell’incontro tra culture
diverse: quella splendida della sua città natale, quella
vivacissima dell’ambiente nautico e mercantile della Penisola
Iberica e quella del Nuovo Mondo, di cui egli per primo comprese la
peculiarità. Ognuna di queste culture incise sulla sua
formazione e sulla sua esperienza, contribuendo a determinare la
sua attività di navigatore e a plasmare le sue concezioni
geografiche e cosmografiche.
Al di là del personaggio poi, il Comitato Nazionale ha
ritenuto di dover promuovere anche una riflessione più
ampia, sull’orizzonte complesso delle vicende di un
momento particolarmente significativo della storia
dell’espansione transoceanica dei popoli dell’Europa
occidentale e delle sue conseguenze, che a tutt’oggi
rappresentano una forte e spesso anche pesante eredità.
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