Il referendum istituzionale su monarchia o repubblica del giugno
1946 rappresenta una svolta nella storia italiana, i cui molteplici
risvolti non cessano di essere al centro di validissime indagini e
riflessioni della storiografia. Meno studiati, ma a loro volta
oggetto di una qualche considerazione pubblica, sono poi alcuni
aspetti del diritto al suffragio femminile, sancito dalla legge del
1 febbraio 1945 proposta da Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti.
Del tutto inesplorati appaiono, invece, eventi e questioni che
connettono l’effettivo esercizio del diritto al suffragio al
più celebre referendum della nostra storia repubblicana:
è per l’appunto nel giugno del 1946 che le donne
italiane fecero per la prima volta ingresso, a pieno diritto, nelle
cabine elettorali. Nel giugno del ’46, la cittadinanza delle
donne sembra dunque cosa fatta. E in parte lo è, ma –
e la storia successiva lo dimostra - non lo è del tutto. La
rappresentanza sociale e politica femminile e il difficile percorso
compiuto dalle donne a partire dalla prima esperienza istituzionale
del referendum del 1946 rappresentano un importante tema che gli
istituti promotori del Comitato Nazionale intendono approfondire
attraverso ricerche documentali e divulgare e diffondere
soprattutto nelle scuole.
La ricerca sulla storia del suffragio femminile e sulla
partecipazione sociale e politica delle donne italiana alla vita
della Repubblica è un percorso complesso in grado
però di offrire un fertile terreno di riflessione e
discussione su uno degli aspetti più attuali e determinanti
della nostra democrazia.
Intento del progetto è costruire un quadro che dia conto dei
diversi approcci del rapporto tra donne e politica nella storia del
nostro paese e rendere pubblici ed accessibili i risultati delle
ricerche che in questi anni hanno impegnato gli istituti e i centri
studi che hanno collaborato.