
Durante il periodo estivo è allestita in Tribuna d’Elci una piccola esposizione bibliografica sulla storia di Berenice (III sec. a.C.), figlia del re della Cirenaica Magas e moglie del sovrano egiziano Tolemeo III Evergete che aveva fatto voto di offrire agli dei una ciocca della sua chioma se il marito fosse ritornato salvo ad Alessandria dalle spedizioni militari. La sua treccia è tagliata e consacrata agli dei; ma l’offerta posta nel tempio di Arsinoe Zefirite scompare il giorno dopo. L’astronomo di corte Conone proclamò che la chioma non era stata rubata ma collocata tra gli astri: un gruppo di sette stelle situato nell’area della costellazione del Leone, fra la Vergine, Boote e l’Orsa maggiore.
La storia di Berenice ebbe un grande successo e diffusione fin dall’antichità Era nota dalla versione latina di Catullo e dalle retroversioni di letterati quali Ugo Foscolo e Anton Maria Salvini, mentre l’originario testo greco, su papiro, fu rinvenuto solo nel 1929 in Egitto dalla missione della scuola papirologica fiorentina ed è oggi