Storia |
La Biblioteca statale di Lucca, che ha sede oggi nell’ex Convento di S. Maria Corteorlandini dell’ordine dei Chierici regolari della madre di Dio, ha avuto origine dalla Biblioteca dei canonici lateranensi di S.Frediano istituita nel XVII secolo dall’abate Girolamo Minutoli. Nel 1791 le venne concesso dalla Repubblica lucchese il diritto di stampa per Lucca insieme a uno stanziamento annuo per l’acquisto di libri e nel 1794 venne aperta al pubblico. Nel 1861 la Biblioteca passò al Regno d’Italia e nel 1877, anche a seguito della cospicua assegnazione dei fondi delle biblioteche ecclesiastiche lucchesi, che arricchì notevolmente le sue raccolte, si trasferì nei locali odierni. La originaria "Libreria" dell’Ordine dei Chierici regolari di circa 13.000 volumi è raccolta nello splendido Salone secentesco detto di Santa Maria nera, situato all’ultimo piano dell’edificio. Attualmente la Biblioteca dipende dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. La sua attività è stabilita con il regolamento per le Biblioteche pubbliche statali (D.P.R. 5/7/1995 n. 417) e da un regolamento interno. |
Fondi |
Le raccolte della BSL hanno, per origine storiche e tradizione, carattere e indirizzo prevalentemente umanistico e comprendono 451.300 opere a stampa fra volumi e opuscoli, 4.321 manoscritti (volumi), 19.478 (sciolti), 835 incunaboli, circa 10.000 cinquecentine, 2.650 periodici di cui 594 correnti; i giornali lucchesi sono 627. Tra i fondi manoscritti particolarmente pregevoli fra i tanti il Fondo Baroni contenente notizie genealogiche e stemmi delle famiglie lucchesi, il Fondo Fiorentini, concernente l’omonimo medico e botanico lucchese, il Fondo Cesare Lucchesini.
Molti i manoscritti miniati fra i quali si ricordano i 37 corali e, famosi per le splendide miniature, il "Liber Divinorum Operum" di santa Ildegarda di Bingen (sec.XIII) e il "Missale Romanum" (sec.XV) appartenuto al vescovo lucchese Stefano Trenta.
Particolare interesse rivestono inoltre il fondo giuridico delle opere, scritti, memorie legali, documenti e lettere del penalista lucchese Francesco Carrara, quello di letteratura popolare di Giovanni Giannini e quello dei pittori e scrittori d’arte lucchesi Michele ed Enrico Ridolfi.
Tra i carteggi notevole il fondo delle lettere a Paolo Guinigi (tra il 1400 e il 1430), i 13 volumi di lettere indirizzate a Cesare Lucchesini, i 9 volumi delle lettere dirette alla poetessa Teresa Bandettini, le lettere, seicento, di Giovanni Pascoli, e il vastissimo carteggio di Michele ed Enrico Ridolfi. |