Convegno Internazionale Roma, Palazzo Massimo, 18-20
novembre 2009
La complessa costruzione istituzionale pazientemente ideata da
Augusto e consolidatasi sotto i suoi immediati successori
perfezionò la sua fisionomia con l’ascesa al potere
imperiale di un Italico della Sabina: Vespasiano. S’ebbe
allora, un generale rafforzamento delle strutture di comando, lo
sviluppo di un capillare sistema di comunicazioni tra centro e
periferia, nonché l’accentuarsi delle logiche
giuridico-formali che presiedevano all’azione degli uffici
centrali, sotto il diretto controllo del principe. In parallelo si
riequilibrò il rapporto tra il sistema romano-italico e le
province con la conseguente fioritura delle economie e delle
società periferiche.
Apparvero allora immediatamente evidenti gli effetti concreti di
quel processo di romanizzazione che non significava affatto una
forzata assimilazione, ma la formazione di uno spazio comune e la
fine del monopolio del potere da parte di un’aristocrazia
guerriera, separata, per nascita e formazione, dal mondo sempre
più vasto di dominati: il limite della vicenda
repubblicana.
Alla storia di questa progressiva costruzione di spazi comuni, alla
forza d’irradiazione del diritto romano come fattore di
unificazione delle società integrate nell’Impero ed
alla conseguente evoluzione di un sistema di mercati chiusi verso
un più ampio e comprensivo mercato, è dedicato questo
Convegno internazionale al quale daranno il loro contributo alcuni
tra i maggiori specialisti europei e statunitensi.