Il 18 ottobre nella Sala
delle Bandiere della Sede italiana del Parlamento Europeo, via
IV Novembre 149 Roma, alla presenza del Direttore della
Rappresentanza in Italia della Commissione europea prof. Pier
Virgilio Dastoli e del Presidente dell’Istituto storico
italiano per il medio evo prof. Massimo Miglio si
svolgerà una conferenza stampa per presentare alla stampa
italiana ed europea la Giornata internazionale:
Senza confini. Repertorium
fontium historiae Medii Aevi. 1962-2007.
Il 9 novembre prossimo l’Istituto
storico italiano per il Medio Evo organizza il Convegno
internazionale Senza
confini. Repertorium fontium historiae Medii Aevi.
1962-2007 in occasione della pubblicazione
dell’undicesimo ed ultimo volume del Repertorium fontium
historiae Medii Aevi.
Nel 1953 i partecipanti al “Convegno di Studi sulle fonti del
Medio Evo europeo” auspicarono la riedizione della
Bibliotheca Historica Medii Aevi di August Potthast, un’opera
bibliografica in due volumi di fine Ottocento. La proposta fu
accolta immediatamente da Raffaello Morghen, presidente
dell’Istituto storico italiano per il Medio Evo, da Friedrich
Baethgen, presidente dei Monumenta Germaniae Historica, da Robert
Fawtier, presidente dell’Académie des Inscriptions et
Belles Lettres, da Fernand Vercauteren per la Commission Royale
d’Histoire del Belgio, da Walter Holtzmann, direttore del
Deutsches Historisches Institut di Roma, dall’Unione
Internazionale degli Istituti di archeologia, storia e storia
dell’arte in Roma, dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e da
Accademie ed Enti scientifici di tutta Europa, che formarono il
Comitato scientifico dell’opera, composto da 45 Istituzioni
internazionali.
L’Istituto storico italiano per il Medio Evo ha coordinato e
diretto il lavoro di ventisette comitati nazionali e speciali (come
quelli relativi alle fonti ebraiche, arabe, musicali, ecc.) e
l’impresa si è distinta per il suo carattere europeo
fin dall’inizio, quando, terminata da poco la seconda guerra
mondiale, le divisioni politiche erano forti e l’Unione
Europea era ancora un sogno di pochi. Anche per questa ragione
venne scelto il latino come lingua dell’opera.
Il Repertorium registra le fonti storiche in senso lato e cataloga
non solo le fonti storiche narrative, ma anche quelle letterarie,
economiche, giuridiche, filosofiche, teologiche, ecc.
L’ambito geografico coinvolge tutta l’Europa e il
bacino del Mediterraneo e quindi il mondo arabo, ebraico e
slavo.
Nel 1962 è apparso il primo volume, che contiene
l’indicazione di tutte le maggiori collane di fonti storiche
narrative medievali; praticamente un bilancio di quanto è
stato pubblicato dopo l’invenzione della stampa.
Dal secondo volume in poi, in circa 6260 pagine, sono stati
pubblicati 10362 lemmi relativi ad autori e a testi anonimi.
in ordine alfabetico dalla A alla Z, per ciascuno dei quali si
danno notizie biografiche e sul contenuto delle opere, seguite
dalle indicazioni dei manoscritti conosciuti, delle edizioni, delle
traduzioni antiche e in lingua moderna, dei commenti
storiografici.
È l’opera più completa disponibile per
conoscere la memoria scritta dell’Europa medievale. Si tratta
di una ricerca di forte valore storiografico e culturale che
acquista ora un significato simbolico di notevole valore anche per
la coincidenza con il cinquantesimo anniversario della Firma dei
Trattati di Roma.
Il Repertorium, che mette a disposizione di tutte le nazioni e di
tutti i popoli dell’Unione un patrimonio culturale di enorme
valore, costituisce un concreto contributo alla costruzione di
quell’identità culturale europea cui fa riferimento la
Costituzione europea. I risultati raggiunti con la pubblicazione
del Repertorium, conosciuti solo da una cerchia di studiosi, meno
noti invece alla più ampia comunità dei cittadini
europei, costituiscono un segno concreto e tangibile
dell’impegno italiano in questa direzione.