Dal 10 maggio all’11
ottobre, la Rocca dei Boiardo di Scandiano
(RE) sarà teatro di un’iniziativa di grande
valore storico, artistico e culturale. A conclusione dei lavori di
restauro del Castello, la cui costruzione è databile al XIII
secolo, si terrà una mostra dal titolo
Nicolò
dell’Abate alla corte dei Boiardo. Il Paradiso
ritrovato, promossa dal Comune di Scandiano e
dal Comitato Nazionale Storie Dipinte. Nicolò
dell’Abate e la pittura del Cinquecento tra l’Italia e
Parigi, con la collaborazione della Soprintendenza al
Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Modena e
Reggio Emilia, e curata da Angelo Mazza e Massimo Mussini, che
presenterà, attraverso 80 opere - di cui 53 di Nicolò
dell’Abate e della sua bottega - tutte le testimonianze
pittoriche e decorative provenienti da quello storico edificioe nel
contempo darà conto degli interventi recentemente effettuati
sui brani di pittura superstiti.
Il recupero della Rocca ha infatti riportato
alla luce, nella saletta che la critica ha correttamente
individuato come il Camerino del Paradiso, delle tracce pittoriche
decorate da Nicolò dell’Abate attorno al 1540-43 con
la raffigurazione delle Nozze di Psiche nella volta e con figure di
musicanti nei peducci di sostegno. Contrariamente a quanto è
stato affermato dagli inizi dell’Ottocento fino a oggi, il
saccheggio operato verso la fine del XVIII secolo dal duca di
Modena non ha spogliato completamente la rocca di Scandiano delle
pitture dell’artista modenese. Le tracce di colore
individuate nelle lunette hanno sollecitato una campagna di
restauri che, promossa dalla Soprintendenza per i beni storici,
artistici ed etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia e avviata
dagli operatori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze
con la scopertura di diverse lunette e con l’elaborazione
dell’idonea metodologia di intervento, ha restituito
nell’arco di tre anni, grazie al lavoro del laboratorio
Faberestauro di Sesto Fiorentino, le immagini di paesaggi aperti
con edifici, città in lontananza e vestigia di
antichità, che rivelano la mano esperta del celebre artista
modenese prediletto dagli ultimi signori rinascimentali
dell’area padana, in un momento che precede di alcuni anni il
trasferimento a Bologna e infine il passaggio in Francia.
Grazie al supporto dell’Opificio delle
Pietre Dure, notevole risalto assumerà la documentazione
dell’intervento di restauro, con particolare attenzione alle
tecniche impiegate e alle indagini scientifiche che hanno preceduto
e accompagnato ogni fase del delicato intervento.
Nicolò
dell’Abate alla corte dei Boiardo. Il Paradiso
ritrovato
Data Inizio: 10 maggio 2009 - 11 ottobre 2009
Rocca dei Boiardo, Scandiano (Reggio Emilia)