Museo di Palazzo Poggi
Bologna, 22 febbraio – 3 giugno 2007
Il Museo di Palazzo Poggi
ospita il riallestimento dei laboratori e la ricomposizione delle
collezioni dell’antico Istituto delle Scienze, che proprio
nelle stesse stanze di Palazzo Poggi operò dal 1711 al 1799.
Nell’arco di un secolo le stanze dell’Istituto, oltre a
rappresentare la sede più avanzata della cultura scientifica
italiana, ebbe fama, proprio grazie alle collezioni che custodiva,
di straordinara “casa delle meraviglie”, meta dei
viaggiatori stranieri di passaggio da Bologna.
La sede del Museo attuale e, nel Settecento, dell’Istituto
delle Scienze, è uno dei più importanti palazzi della
città, costruito nel Quattrocento e ristrutturato e decorato
alla metà del secolo successivo. Gli affreschi di
Niccolò dell’Abate, Pellegrino Tibaldi, Prospero
Fontana, Nosadella, Ercole Procaccini ne fanno una delle
testimonianze più importanti del rinascimento
settentrionale. La cornice che le pitture e le architetture
cinquecentesche offrono alla strumentazione e agli allestimenti
scientifici dell’Istituto settecentesco, fanno del Museo un
unicum nel panorama internazionale, una testimonianza della
convivenza e della cooperazione tra l’arte e la
scienza.
In questo eccellente contesto nasce la mostra Il
viaggio tra mito e scienza, promossa dal Museo di
Palazzo Poggi dell’Università di Bologna e dal
Comitato nazionale per le celebrazioni del IV Centenario della
morte di Ulisse Aldrovandi, sotto l’Alto Patronato del
Presidente della Repubblica Italiana.
La mostra, al centro della quale sono poste le esplorazioni
dei secoli XVI e XVII e i viaggi naturalistici del
Settecento, intende dare evidenza a un’esigenza di
allargamento dei confini del mondo e delle frontiere del conoscere
che è tra i motivi centrali che hanno accompagnato lo
sviluppo della cultura moderna. Una modernità che ha
spesso intrecciato il mito con la scienza,
l’osservazione metodica del naturalista con la produzione
talvolta rigorosa talaltra fantastica, dell’artista e del
letterato.
Nell'arco di questi 300 anni l'idea che gli uomini hanno del mondo
in cui vivono muta radicalmente: dall'imago mundi tardo-medievale
raffigurata da esemplari unici di carte geografiche nelle quali
figurano il Paradiso terrestre insieme a regni leggendari e mostri
esotici, si arrivò a una descrizione del pianeta nella quale
le grandi masse continentali e oceaniche venivano tracciate e
rappresentate con esattezza in immagini del tutto simili a quelle
che ci sono familiari oggi.
Strumento fondamentale di conoscenza fu il
viaggio, in particolare il viaggio via mare. I
viaggi di scoperta dell'epoca moderna sono assimilabili agli
odierni viaggi nello spazio. Per entrambi era/è fondamentale
cartografare. Alla necessità di cartografare si accompagna
poi il bisogno di censire, di classificare e di rappresentare
piante e animali mai visti prima. A queste esigenze tentò di
dare risposta il primo museo naturalistico del mondo, allestito
nella seconda metà del XVI secolo dal naturalista bolognese
Ulisse Aldrovandi, che è parte integrante del Museo e
dell’esposizione .
Un’esigenza intellettuale, più
che un evento, il viaggio ruota attorno a due emblemi:
l’Ulisse omerico, affrescato al piano
terreno di Palazzo Poggi da Pellegrino Tibaldi, e la
Nave, esemplificata nelle sue molteplici tipologie
e nelle peculiarità costruttive e tecniche nella
galleria dei modelli cinque-sei-settecenteschi del
Museo (uno delle più importanti al mondo per
l’integrità ).
Accanto a queste collezioni saranno esposti
in mostra dipinti, atlanti, mappamondi antichi, carte
geografiche e nautiche, strumenti di navigazione?
provenienti da musei e biblioteche italiani e stranieri. Tra le
pitture, scelte sia per il loro valore artistico, sia per la
pertinenza a documentare le nuove scoperte e le nuove concezioni
del mondo, si segnalano le opere di Jacopo Zucchi
"Allegoria della scoperta dell’America", di
Bartolomeo Passarotti "Pescheria", di
Caravaggio "Fanciullo morso da ramarro",
Pietro Longhi "La lezione di geografia",
Francesco Apollodoro detto il Porcia "Ritratto
di Giovanni Antonio Magini". Eccezionalemente in prestito
all’esposizione bolognese dal Rijkmuseum di Amsterdam un
nucleo di importanti dipinti del Seicento olandese raffiguranti le
imprese dei navigatori come ad esempio "Portrait of Gerard
Pietersc Hulft" di Govert Flink,
"Menagerie of Stadhouder Willem II" di Melchior
d’Hondecoeter, "Shipwreck off a rocky coast" di
Abraham Willaerts.
La mostra si propone, inoltre, di istituire
una relazione tra i viaggi dell’epica classica reinterpretati
dagli umanisti, i romanzi cinque-seicenteschi, le missioni nel
Nuovo Mondo dei corrispondenti di Ulisse Aldrovandi, e ancora,
queste e le spedizioni scientifiche di De La Condamine, di
Bougainville e di James Cook, di George Anson, ecc.
Parte integrante dell'esposizione sarà
una sezione multimediale a "forte impatto
tecnologico", con proiezione di documentari naturalistici.
Il materiale di accompagnamento alla mostra comprenderà: il
catalogo, la guida a stampa e la
video-guida in DVD. Il catalogo, edito da Bononia
University Press, si propone come un testo fondamentale della
bibliografia di viaggio. I contributi di autorevoli studiosi di
storia della scienza, dell’arte, della navigazione come Paolo
Rossi, Attilio Brilli, Umberto Galimberti, Franco Farinelli, Daniel
Roche ? forniranno una inedita lettura alla relazione tra viaggio,
esplorazioni scientifiche, raffigurazioni nell’arte e nella
letteratura tra i secoli XVI e XVIII.
Contestualmente verrà organizzato un
ciclo di 10 conferenze sul tema del viaggio e
delle esplorazioni, e una rassegna di film in collaborazione con la
Cineteca comunale di Bologna.
Per ulteriori
informazioni:
tel. 051-2099398 – 051-2099610
www.museopalazzopoggi.unibo.it