Il 7, 8 e il 9 gennaio
2007 i coinvolgenti ritmi della Vienna Imperiale con
l'Orchestra e il Coro dell'Accademia di Santa
Cecilia a Roma per festeggiare
l'arrivo di un nuovo anno di grande musica. Valzer e Polke della
famiglia Strauss accostati da Antonio Pappano all'Atto II,
ambientato in un locale della Parigi d'inizio secolo, della
"Rondine", l'operetta che Puccini compose con l'intenzione di
emulare il "Rosenkavalier" di Richard Strauss.
Il ballo, inteso come danza di coppia,
è praticamente da sempre simbolo di leggerezza,
divertimento, seduzione. Ancora oggi, nell'epoca della mai
tramontata "febbre del sabato sera", accade ciò che avveniva
ai tempi dei nostri nonni e bisnonni, e cioè che ballando
poteva succedere di innamorarsi, anche per una notte soltanto. Il
ritmo ternario del valzer pare inventato apposta per infondere al
corpo quel vorticoso turbinio necessario per trascinarsi a vicenda
nell'ebbrezza liberatoria della danza.
Capitale dell'impero del valzer, Vienna
continua ad esserlo anche ora che i confini del dominio degli
Asburgo sono stati cancellati dalle carte geografiche, e il
Concerto di Capodanno tradizionalmente trasmesso in mondovisione
ogni primo giorno di gennaio è il fulgido simbolo di fasti
ben lungi dal voler tramontare. Ascoltare i ballabili della
Famiglia Strauss, infatti, scatena in ognuno quel sentimento che
scioglie puntualmente anche i cuori più restii al
sentimentalismo, proprio perché non si tratta affatto di
sentimentalismo. E' il sogno romantico di qualcosa che si è
irrimediabilmente perduto, ma che è dolce ricordare con
l'elegante malinconia di chi già si strugge per ciò
che è ora, e che tra poco potrebbe scomparire per sempre.
"Nella dolce carezza della danza, chiudo gli occhi per sognar.
Tutto è ormai lontano, niente mi
può turbar, e il passato sembrasi dileguar" cantano avvinti
l'un l'altro la Magda e il Ruggero de La Rondine di Giacomo
Puccini. A una settimana di distanza dall'inizio del 2007
sarà quindi una autentica gioia lasciarsi catturare
dall'irresistibile um-pa-pa (che i viennesi scandiscono
èss-tam-tam) dei valzer straussiani - insieme a qualche
scatenatissima Polka - accostati con gusto e intelligenza da
Antonio Pappano proprio all'Atto II - quello della Festa in un
locale della Parigi d'inizio secolo - della Commedia Musicale che
Puccini compose su richiesta del viennese Carltheater, con
l'intenzione di emulare e superare il Rosenkavalier di Richard
Strauss. La straordinaria eleganza delle melodie e la preziosa
strumentazione dell'autore di Manon Lescaut, Bohème, Tosca e
Madama Butterfly non garantirono alla Rondine il successo degli
altri titoli pucciniani, e il repertorio non l'ha mai tenuta in
gran considerazione nel corso del ventesimo secolo (salvo la sua
pagina più celebre, l'aria "Chi il bel sogno di Doretta") ed
è stata la pluripremiata incisione discografica diretta per
la EMI proprio dal Antonio Pappano a riportare, nel 1997, la
splendida partitura all'attenzione dei critici e degli appassionati
di lirica.
Il programma:
Josef e Johann Strauss
Valzer e Polke della Vienna Imperiale
Johann Strauss Il Pipistrello: Ouverture
Johann Strauss Il Pipistrello: Ciarda
Josef Strauss Armonia delle Sfere, valzer
Josef Strauss I Chiacchieroni, polka
Johann Strauss Voci di Primavera, valzer
Johann Strauss Viaggio sul treno, polka
Johann Strauss Abbracciatevi, moltitudini!, valzer
Giacomo Puccini
La Rondine: Atto Secondo
Katie Van Kooten, Magda
Anna Maria Dell'Oste, Lisette
Gwyn Hughes Jones, Ruggero
Anselmo Fabiani, Prunier