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Federico II e la nascita della Prussia moderna

Il 3 e il 4 aprile 2012 il convegno all'Accademia delle Scienze di Torino.

I giorni 3-4 aprile 2012 l'Accademia delle Scienze di Torino ha organizzato, in collaborazione con l'ateneo torinese e il Goethe-Institut Turin, il convegno Federico II e la nascita della Prussia moderna. Cultura, riforme, guerre, (Friedrich Der II. Und die Entstehung des modernen Preussens. Kultur, reformen, kriege)

Nel corso delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia è stato più volte richiamato il parallelismo tra il processo di unificazione nazionale del nostro paese e quello della Germania. E ciò non senza una profonda ragione. Tra le grandi nazioni europee, Italia e Germania si sono costituite in forma di stato unitario soltanto nella seconda metà dell'Ottocento, quando il processo di unificazione delle altre era da tempo compiuto, in quanto risaliva ai secoli tra fine Medioevo e inizio dell'età moderna.


Un convegno tenuto a fine maggio 2011 presso l'Accademia Nazionale dei Lincei - per iniziativa del Centro Linceo Interdisciplinare e dell'Associazione italiana Alexander von Humboldt, e organizzato da un comitato costituito da Claudio Borri, Pierluigi Ciocca, Francesco Antonio Gianturco, Pietro Rossi, Aldo Venturelli - ha affrontato il problema della costruzione dello stato nazionale in Italia e in Germania e le sue prospettive future, con una serie di relazioni affidate ad alcuni eminenti studiosi dei due paesi. Ma il problema del parallelismo tra Italia e Germania non si ferma qui. In entrambi i casi il "motore" del processo di unificazione è da ravvisarsi in uno stato periferico, che si era venuto affermando a partire dal Cinquecento e che da fin dall'origine aveva assunto una forte impronta militare - il Piemonte in Italia e la Prussia in Germania - e ad opera, nel momento terminale, di due figure non tanto di sovrani quanto di uomini politici dalla statura eccezionale - da una parte Cavour, dall'altra Bismarck.

Questo parallelismo, che non esclude differenze anche profonde, ha indotto l'Accademia delle Scienze di Torino a programmare per l'aprile 2012, insieme all'ateneo torinese e al Goethe-Institut Turin - in occasione del terzo centenario della nascita di Federico il Grande - un convegno di studio su Federico II e la nascita della Prussia moderna, articolato in quattro filoni principali di analisi. Il primo di questi filoni è rappresentato dalla cultura della Prussia fredericiana, con particolare riguardo ai rapporti tra Federico II e l'Aufklärung, allo sviluppo della religione e della teologia, e infine alla tradizione del diritto naturale (che si richiamava da vicino all'opera di giuristi come Pufendorf e Thomasius). Il secondo è invece la vita della duplice capitale prussiana, Berlino e Potsdam, sede della corte, con lo sviluppo dell'architettura pubblica, della letteratura e della cultura musicale (lo stesso Federico fu cultore di musica, come lo raffigura un noto quadro di Adolph Menzel). Il terzo filone è rappresentato dalle riforme che costituirono la base istituzionale dello stato prussiano, con i fenomeni ad esse collegati: la formazione dell'opinione pubblica, la politica di Federico II, lo sviluppo economico che essa promosse nei decenni centrali del secolo XVIII. Il quarto, infine, è rappresentato dai rapporti con gli altri stati tedeschi, dall'organizzazione dell'esercito, dalle strategie e dalla tattica militare, cioè dalle condizioni che consentirono alla Prussia di allora di affermare la propria potenza in una serie di guerre culminanti nella Guerra dei Sette anni - e poi, a distanza di oltre un secolo, di imporsi sull'impero austriaco e sulla Francia, diventando la base dell'impero germanico fondato a Versailles nel 1871.

 


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