
Che Subiaco fosse Capitale del libro 2025 era logico ma in un certo senso Subiaco, da città genitrice del libro, capitale lo è sempre. E oggi Subiaco è l’ombelico d’Italia: ha esordito così, il ministro Alessandro Giuli, presente alla cerimonia inaugurale di Subiaco - Capitale italiana del Libro 2025.
Il ministro è intervenuto insieme alle figure istituzionali: Felice Rapone - Sindaco del Comune di Subiaco; Ludovica Foppoli - Assessore alla cultura del Comune di Subiaco; Stefano Petrocchi - Coordinatore Subiaco Capitale italiana del Libro 2025. Presente Paolo Mieli - giornalista e saggista.
E’ inutile che io ricordi nel dettaglio le magnifiche ragioni che portano a questo riscontro: l'antica eredità legata sia alla pratica ascetica religiosa, che è un passaggio metafisico tra Oriente e Occidente, dai Padri del Deserto a San Benedetto, sia alla custodia, al rinnovamento, alla diffusione dell’oggetto-libro - ha continuato il Ministro - Questa cultura da città genitrice del libro sta diventando una rassegna in cui non è fine a se stessa, ma ha senso in quanto diventa programmazione condivisa, partecipazione comunitaria. L’Italia è una superpotenza culturale, è stato detto, ma è una superpotenza non ancora pienamente sviluppata. Quindi serve progettualità. Questa è la visione fondante, come quella di usare il libro come strumento di attrazione di intelligenze, di condivisione del piacere della lettura. Ed è proprio questo concetto che abbiamo messo al centro del Piano Olivetti, e che oggi, in onore alla designazione, potremmo chiamare “Piano Subiaco” - ha concluso Giuli.