Fino al 10
dicembre, a Vicenza, il palazzo
Barbaran da Porto ospiterà la mostra dedicata a Michelangelo
architetto. Una mostra d’eccezione non solo perché
emergerà una dimensione nuova dell'artista. “Nelle sue
architetture – afferma Howard Burns che, con Caroline Elam e
Guido Beltramini, cura la mostra – Michelangelo scrive
poesia. In senso letterale perché non è raro trovare
versi appuntati dal Maestro accanto agli schizzi di architettura,
quasi ad esprimere di getto l’emozione sorta dall’aver
'inventato' forme armoniche, poetiche appunto.
Ma anche perché si serve, nelle sue
architetture non di figure scolpite, ma di capitelli e basamenti,
luce e ombra che evocano i grandi temi poetici della Vita e della
Morte, dell'Amore, del Tempo e della Fama.”
“Benché non sia mia
professione”, come egli stesso scrive, in
architettura Michelangelo è stato grande, grandissimo,
interprete, assolutamente all’altezza di quanto ha raggiunto
in pittura, scultura e poesia.
Le ricerche, molto approfondite, che hanno preceduto questa
fondamentale mostra hanno portato anche a numerose nuove scoperte.
“Da questa esposizione e dagli studi raccolti in catalogo
(edito da Marsilio) emerge un Michelangelo ancora più
“titanicamente poeta”, afferma Burns.
Tra le numerose novità, la scoperta del primo disegno di
architettura oggi conosciuto del Maestro, un foglio con schizzi sul
verso e sul recto, prima solo attribuito e ora documentato di sua
mano. Burns, con l’ausilio di nuove tecnologie digitali, ha
scoperto il disegno originale di mano di Michelangelo sottostare il
ripasso ad inchiostro di un suo allievo e, accanto, sempre
autografa del Maestro, una annotazione di misure espresse in
braccia fiorentine.
Burns ha anche dimostrato che il verso di questo disegno raffigura
il portale della chiesa fiorentina di San Felice in Piazza: ma non
è il progetto della porta.
Il progetto, infatti, è per gli addobbi per la festa annuale
della chiesa, che Michelangelo poi passa all'amico Jacone che ne
curava l'allestimento. Le ricerche (che, storicamente, su
Michelangelo architetto sono state meno intense che sugli altri
aspetti dell’arte del Maestro) hanno anche portato ad
assegnare a lui un edificio sino ad oggi di architetto anonimo del
Cinquecento, il Palazzo di Baccio Valori - oggi noto come Galli
Tassi, in via Pandolfini a Firenze.
Riunire a Vicenza trenta opere originali di questo
livello è stata una impresa non facile. Determinante
è risultata la costante condivisione del progetto con la
Fondazione Casa Buonarroti di Firenze, che ha concesso in prestito
ben quattordici fogli autografi di Michelangelo, e che
ospiterà la mostra negli spazi espositivi del suo Museo dal
15 dicembre 2006 al 19 marzo 2007.
La Casa Buonarroti possiede il numero
più alto al mondo di disegni di architettura di
Michelangelo: ecco una occasione degna e ottima per parlarne e
per farne conoscere la portata al pubblico delle persone
colte,
anche se non esplicitamente addette ai lavori".
Non meno preziosa la disponibilità delle raccolte inglesi
dell'Ashmolean Museum di Oxford, e della Christ Church della stessa
città, che hanno prestato fogli di grande rilievo e mai
esposti in Italia. “Vorremmo che il
pubblico si avvicinasse a questi capolavori di Michelangelo come se
stesse partecipando ad un processo creativo: dalla genesi di
un’idea, al suo successivo avvicinamento alla forma
definitiva, con tutti i ripensamenti e le modifiche, sino alla
realizzazione di quegli schizzi e di quegli appunti nelle forme in
pietra” afferma il Presidente del Centro Internazionale di
Studi di Architettura Andrea Palladio, Amalia Sartori.