Descrizione |
L'Accademia degli Incamminati ha lo scopo di (Art. 2 dello Statuto):promuovere e diffondere le conoscenze umanistiche e scientifiche nel quadro dell'unità e universalità della cultura; di illustrare, divulgare e tutelare i valori della lingua, della letteratura, della storia, delle arti e delle scienze italiane come identità e patrimonio della Nazione e dell'Europa, dei doveri e dei diritti dei cittadini; di svolgere nei territori della Romagna e della Toscana fiorentina - fascia appenninica in particolare - attività di studio, ricerca e valorizzazione della storia e della civiltà dei luoghi.
Per conseguire gli scopi, l'Accademia svolge (in via indicativa e non limitativa), (Art. 3 dello Statuto): attività di ricerca, di studio e di pubblicistica; tiene periodiche tornate accademiche, assemblee e adunanze; organizza convegni, dibattiti e tavole rotonde, seminari e corsi di studio; progetta in proprio o con altri e/o realizza mostre, esposizioni, manifestazioni culturali e artistiche; provvede alla stampa di atti e resoconti, ricerche e studi; dà corso, ove ritenuto opportuno dall'organo amministrativo, a pubblicazioni anche periodiche in ambito culturale ed informativo; ha particolare cura della tenuta e consultazione dei beni librari e archivistici, nonché della custodia dei beni storici, artistici e culturali di proprietà dell'Accademia, a tal fine realizzando le più opportune intese con l'Amministrazione Comunale di Modigliana, interessata a una fruizione dei beni medesimi estesa ai cittadini del territorio; attribuisce - autonomamente o in collaborazione con altri - riconoscimenti, premi, borse di studio, patrocini e/o incentivi per ricerche, studi, pubblicazioni e attività di rilevante interesse culturale; promuove iniziative per lo studio, la valorizzazione e lo sviluppo - anche sul piano tecnologico - delle attività produttive nella Romagna appenninica; intraprende ogni altra iniziativa possibile a sostegno o ad incremento dell'azione e del prestigio scientifico dell'Accademia.
|
Storia |
Fondata nel 1660 a Modigliana (allora città del Granducato di Toscana) dal letterato Bartolomeo Campi come "Accademia dei Pastori del Marzeno", l'istituzione, in crisi dopo il 1720, fu ricostituita il 27 ottobre 1755 con la denominazione di "Accademia degli Incamminati" per merito dello storico Gabriele Sacchini, che la dotò di "Costituzioni". Il Rescritto 24 aprile 1795 di Ferdinando I di Lorena (confermato da Leopoldo II il 17 agosto 1825) la elevò a "Imperiale e Reale Accademia", ma con ordinanza 24 agosto 1857 fu sospesa dalle funzioni a causa delle manifestazioni patriottico-risorgimentali del corpo accademico. 1113 dicembre 1859 il Governo Nazionale decretò che l'Accademia modiglianese fosse "riabilitata nella pienezza dei suoi diritti", e nel 1861 figura come "Regia Accademia". Chiusa nel 1925 dal regime fascista, è stata riaperta nel 1946.
L’Accademia, che disponeva di una propria “libreria", a meta dell’800 decise di estendere la consultazione delle opere possedute, oltre che agli studiosi, ai cittadini di Modigliana
e di dare vita cosi a una biblioteca pubblica.
Inoltre, per ampliare la dotazione esistente, rivolse un caldo appello ai propri soci e agli
stessi modiglianesi perche donassero libri.
La risposta fu largamente positiva, sia localmente (grazie in particolare alle "gentili concittadine"), sia da parte degli Incamminati sparsi in Italia e in Europa, quali Giampietro Vieusseux (cui si deve la raccolta del "Giornale Agrario Toscano"), Gaetano Brey,
Luigi Carlo Farini, Angelo Renzi dell’lstituto Storico di Francia, Bernardo Zaydler di Varsavia, Adriano Balbi, Saint-Antoine.
Nel marzo 1850 la "Biblioteca pubblica" dell’Accademia apri ufficialmente i battenti.
La dotazione libraria aveva raggiunto il numero di 2800 opere quando nel 1869 gli lncamminati decisero di cedere la costituita pubblica biblioteca (o “Libreria") al Comune di Modigliana alle espresse condizioni che questo provvedesse alla sua gestione; che il bibliotecario venisse scelto da una terna proposta dall’Accademia; che anche l’orario di apertura della biblioteca fosse determinato dall’Accademia.
Il Consiglio Comunale nella seduta del 24 marzo 1869 deliberò di accettare la donazione alle condizioni poste tranne quella relativa all'orario, che dovrà essere d'esclusiva facoltà del Municipio.
Ciò non impedì che di fatto la cessione si realizzasse ugualmente, e che nel corso degli anni (Fino all’insediamento della civica amministrazione fascista) l’Accademia esercitasse il diritto di indicare la terna da cui il Comune sceglieva il bibliotecario.
Precedentemente ad avvenuta Unità d'Italia, con la soppressione delle congregazioni religiose del 1866, erano confluiti nella Biblioteca degli Incamminati, anche i fondi librari dei Padri Cappuccini e dei Padri Scolopi.
La Biblioteca Comunale e dell'Accademia degli Incamminati fu poi intestata a Don Giovanni Verità. Attualmente ha sede in P.zza G. Matteotti, 5, a Modigliana.
|