L'età di Cromazio
vescovo
Dalla disfatta che i Romani da parte delle tribù
dei Goti subirono ad Adrianopoli (378) al sacco di Roma (410).
Questi gli estremi cronologici entro i quali si dispiega
l'età di Cromazio vescovo di Aquileia. E’ questa
l'epoca riconosciuta come uno spartiacque che dette inizio, e non
in sordina, all’apertura di un’inedita pagina di
storia: nella civiltà antica, quella dell'impero dei Romani,
allora si stava innescando un processo, un susseguirsi di fatti
che, mentre distaccava la storia dell’occidente europeo
–fino ad allora compaginato in unità nell’impero
di Roma- da quello dell’oriente, prospettava verso quella
storia d’ Europa che tutt’oggi viviamo, ponendone le
basi e le caratteristiche.
Il territorio con al centro Aquileia, la
capitale amministrativa Venetia et Histria, la provincia più
orientale dell'Italia romana, è caratterizzato nelle fasi
storiche costantemente, pur nel variare e nel succedersi dei fatti,
dall'essere per così dire “faglia” non solo
geografica, ma luogo umano dell'incontro e dello scontro. Venetia
et Histria è, infatti, il significativo binomio con cui i
Romani hanno denominato la provincia più orientale della
loro Italia. E questo è il carattere che imprimerà
tutta la storia della Chiesa aquileiese, prima e dopo l'età
di Cromazio.
Eppure fu allora che, nei decenni del
trapasso tra IV e V secolo la Chiesa di Aquileia visse,grazie alla
presenza e all’opera pastorale del vescovo Cromazio, la sua
epoca d'oro: l'esperienza religiosa aquileiese permette di far
emergere, all'interno di una situazione storica drammatica, quei
caratteri costitutivi e quelle garanzie spirituali che la
caratterizzano come Chiesa Madre al crocevia tra popoli e culture
differenti: latino-italica, slava e tedesca.
La portata e le conseguenze di questa svolta
epocale avrebbero marcato sempre più l’unità
dell’antica civiltà mediterranea, approfondendo la
scissione tra l’oriente e l’occidente, tra
l’impero della tradizione - quello romano-bizantino - e
quello franco-germanico, tra l’Europa nord-occidentale e
quella balcanico-orientale. Si stava mettendo le premesse per la
formazione di due civiltà differenti, e spesso tra loro
antagoniste. Aquileia, dunque, espressa dalla sua Chiesa, ne
sarebbe rimasta indissolubilmente implicata entro una storia posta
sul limitare, drammaticamente e profondamente lacerata tra due
mondi, e con alterna sorte.
Dell’affacciarsi di tali cambiamenti di
rotta il vescovo Cromazio fu spettatore ed attore al contempo. Su
questi eventi egli cercò per il bene del suo gregge di
immettere luci di conoscenza e di fronte a tali sconvolgimenti di
opporre rimedi per l’anima, con acutezza di intelligenza
cristiana e con apporti di innovativo profilo culturale.
I modi della evocazione espositiva
Per favorire una migliore intelligibilità di così
complessi e drammatici eventi la Mostra si caratterizza per far
convergere tra loro i tradizionali modi espositivi:la classica
esposizione delle testimonianze d'arte e di cultura con
l’interazione di ricostruzioni filmiche e virtuali. La Mostra
si articola in un succedersi concatenato di sette unità
ognuna delle quali illustra di seguito i luoghi, l'epoca, i
personaggi, gli avvenimenti storici e culturali che connotarono
l'età di Cromazio e la città di Aquileia al crocevia
di genti e religioni.
Transitando attraverso sette unità espositive - in ciascuna
delle quali l'evocazione storica è offerta come premessa e
come orizzonte per avvicinare la connessa esposizione artistica e
documentaria - il visitatore potrà cogliere momenti e
aspetti significativi inerenti all'epoca di Cromazio. E Cromazio
sarà il mediatore per il visitatore, egli il principale
interprete degli avvenimenti: la voce narrante intrecciata con
quella di altri suoi contemporanei.
Ecco in sintesi il percorso
nell’età di Cromazio vescovo:
Si succederanno le seguenti unità espositive, inerenti alle
sezioni tematiche:
1. I luoghi, gli eventi e i personaggi che gravitarono in Aquileia,
nella sua metropoli amministrativa, come nelle regioni
dell'Illirico: imperatori, usurpatori, generali, barbari insieme ai
vescovi di Aquileia Cromazio e di Milano Ambrogio;
2. Aquileia: città di frontiera crogiolo di
genti;
3. Tra paganesimo e cristianesimo;
4. Cromazio e la Chiesa del suo tempo;
5. Aquileia: arte cristiana, architettura e liturgia;
6. Aquileia e i Barbari;
7. La cristianizzazione fra IV e V secolo nei territori nord
italici e alla frontiera orientale;
8. Il segno di Giona: ricostruzione (parziale)
dell’Aula meridionale del complesso teodoriano: mosaico di
Giona; affreschi parietali e del soffitto.
CROMAZIO
DI AQUILEIA:
AL CROCEVIA DI GENTI E RELIGIONI
LA MOSTRA
Udine - Palazzo patriarcale
08 novembre 2008 – 08 marzo 2009
Per
informazioni:
Comitato Nazionale
per il XVI centenario della morte
di San Cromazio vescovo di Aquileia
Via Treppo 5/B 33100 Udine Italy
Web: http://www.cromaziodiaquileia.it
E-mail: segreteriamostra@cromaziodiaquileia.it
Tel: (+39) 0432 242628
Fax: (+39) 0432 242600
Ufficio
Stampa:
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