Vengono presentati manoscritti e rari testi a stampa prodotti dal mondo islamico e conservati dalla Biblioteca Nazionale ed altrettante pregevoli opere italiane, che documentano il tentativo di studiare e comprendere lo studio della cultura islamica a partire dal 1500. In mostra dizionari e grammatiche, raccolte di preghiera e testi liturgici che documentano le attività di copia e studio di manoscritti ottomani nei conventi di S. Giovanni a Carbonara e nel Collegio della società di Gesù. Tra i codici arabi si segnala uno splendido “Corano magrebino” forse del 1524, trasferito in Austria per volontà di Carlo VI e tornato a Napoli dopo il trattato di pace di Saint Germain de Près (Prima guerra mondiale). Di notevole interesse scientifico anche un Atlante Ottomano, unicum nella produzione cartografica islamica. Al 1793 risale il "Museo cufico", una raccolta di monete disposte in ordine cronologico per dinastie, illustrato dall’abate Vella. Da ammirare due splendidi codici miniati persiani di metà cinquecento, che contengono la narrazione del Libro dei Re di Firdawsî, opere di enorme valore, esempi di sapiente uso dei colori e motivi ornamentali.
La mostra resta aperta fino al 26 settembre 2015 (lunedì-venerdì ore 9.00-18.00