
Direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma dal 1881 al 1909, Domenico Gnoli (1838-1915), eclettica figura di storico, critico letterario e poeta, non fu bibliotecario di formazione, ma si impegnò a mutare a fondo la politica della Biblioteca, a riordinare dopo la fondazione (il tempo di Romolo) la biblioteca e impartirne le leggi (il tempo di Numa), prestando attenzione alle esigenze degli studiosi, alle innovazioni internazionali e alla cultura estera: a 140 anni dall’apertura al pubblico al Collegio Romano e a 100 dalla sua morte, la BNCR dedica martedì 15 marzo (ore 10,00) al profilo di pioniere ed innovatore di Gnoli la giornata di studio Al regno di Romolo succede quello di Numa. Domenico Gnoli direttore della Biblioteca Nazionale Centrale (1881-1909), introdotta dai saluti del Direttore Andrea De Pasquale.
Quando venne chiamato a dirigere la Biblioteca Nazionale dal ministro Guido Baccelli, il 1 ottobre 1881, Gnoli era professore di letteratura a Torino ed era un noto poeta. Il primo volume di poesie, Versi (1871), uscì con uno pseudonimo, Dario Gaddi, cui seguì più tardi il più famoso alter ego di Giulio Orsini, con cui pubblicò le raccolte poetiche di maggior successo, in particolare Fra terra ed astri (1903). Fondò nel 1888 la rivista «Archivio Storico dell'arte», fu Direttore de «La nuova antologia» dal 1893 al 1897, occupandosi di Belli, del Goethe italiano, dell'Accademia dell'Arcadia e della cosiddetta Scuola Romana.
Da Direttore della BNCR, Gnoli introdusse in Italia la sala “riservata”, con 42 posti a sedere, dotata di un ricchissimo corredo di opere di consultazione, vocabolari, enciclopedie, bibliografie, cataloghi speciali, a libera disposizione degli studiosi; indirizzò la politica degli acquisti verso “libri di moderna pubblicazione”, acquistando le opere complete di Goethe, Schiller, Voltaire, Hugo, Sainte-Beuve, Darwin, Shakespeare, Milton, Byron; ampliò la collezione delle Riviste italiane ed internazionali, acquisì una biblioteca di libri cinesi e giapponesi tra le più ricche d’Europa e creò una biblioteca storica del risorgimento italiano; fece costituire la collezione di topografia romana: volumi, incisioni e carte che interessano la topografia e l’illustrazione dei monumenti antichi e moderni di Roma, guide, descrizioni, vedute, tra cui, di particolare rilievo, fu l’acquisizione nel 1893 della raccolta completa dei 52 disegni preparatori per le celebri vedute del pittore olandese Gaspar van Wittel, punto di riferimento imprescindibile per tutti gli studiosi del precursore del vedutismo settecentesco ed esposte nella mostra della BNCR del 2013 Gaspar Van Wittel: i disegni.
Gli interventi della giornata di studio, raccolti in pubblicazione nei quaderni della Biblioteca Nazionale Centrale, vedranno avvicendarsi il Direttore Andrea De Pasquale (Al regno di Romolo succede quello di Numa. Domenico Gnoli direttore della BNCR) , Alberto Petrucciani (Una “scuola romana” anche per i bibliotecari? Domenico Gnoli tra collaboratori e “allievi”), Angela Adriana Cavarra (Domenico Gnoli e le biblioteche storiche romane: Vallicelliana, Casanatense, Angelica), Rosanna De Longis (Un lungo e fortunoso periodo: il Risorgimento nelle fonti raccolte da Domenico Gnoli) , Maria Patrizia Calabresi (Domenico Gnoli e la nascita delle sale di consultazione), Marina Venier (Domenico Gnoli e le biblioteche conventuali confiscate: il caso dell’Aracoelitana), Margherita Maria Breccia Fratadocchi “Pensare al presente e illustrare il passato”: Domenico Gnoli e i “tesori” della Nazionale di Roma), Paola Puglisi (Domenico Gnoli, Leon Battista Alberti e la topografia romana), Paolo Traniello (Der Krieg der Geister e La neutralità degli spiriti di Domenico Gnoli), Eleonora Cardinale (Un direttore poeta: tra le carte di Giulio Orsini)e Lauro Rossi (Domenico Gnoli primo biografo di Giuseppe Gioachino Belli).
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