Storia |
Il senatore Girolamo Sagarriga Visconti Volpi, per promuovere lo sviluppo sociale e culturale della sua città natale, nel 1865 donò al Comune di Bari la propria collezione di libri con una rendita annua in danaro per favorire la creazione e l’incremento di una civica biblioteca. A questo nucleo di circa 2000 volumi si aggiunsero presto i fondi delle congregazioni religiose soppresse dallo Stato Italiano nel 1866 e altre raccolte donate da illustri famiglie della provincia di Terra di Bari. La prima sede della Biblioteca fu in via Palazzo di Città, nei pressi della Basilica di San Nicola.
Per sopperire alla carenza di risorse finanziarie e di personale, nel 1884 si creò un consorzio tra Comune e Provincia di Terra di Bari. Nel 1895 la Biblioteca si trasferì nei pressi della stazione ferroviaria, nei locali al piano terra del Palazzo Ateneo, fatto costruire dalla Provincia per ospitare gli istituti di studi superiori.
Momento di rilievo nella storia dell’istituto bibliografico è stata la statalizzazione avvenuta con legge n. 330 del 28 marzo 1958, che dava piena attuazione alla convenzione sottoscritta nel 1951 tra Provincia, Comune e Ministero della Pubblica Istruzione. Per favorire gli studi universitari, soprattutto della Facoltà di lettere e filosofia da poco istituita, la Biblioteca, con tutto il suo patrimonio, transitava al demanio statale e assumeva l’appellativo di Nazionale.
Dal 1906 la Biblioteca è divenuta destinataria, per legge, di un esemplare d’obbligo di qualunque stampato prodotto nel territorio della provincia di Bari, mentre, in virtù della nuova legge del 2006 sul deposito legale delle pubblicazioni, la Biblioteca deve ricevere copia di tutto quel che si pubblica in Puglia. Già dal 1985 la Biblioteca aveva orientato le sue acquisizioni in questo senso, creando sin da allora un fondo librario denominato “Archivio Regionale del Libro”. Dal 1992 la Biblioteca aderisce, attraverso il Polo bibliotecario di Terra di Bari, al Servizio Bibliotecario Nazionale.
Fin dalle origini i fondi librari sono caratterizzati per uno spiccato indirizzo umanistico, anche se non sono mancate consistenti immissioni di fondi di carattere scientifico, soprattutto di medicina. È comunque netta la preminenza delle discipline giuridiche, religiose, storiche, letterarie, filosofiche e pedagogiche. Tra i fondi acquisiti dalla Biblioteca nel corso della sua storia si segnalano in particolare, oltre ai nuclei originari, i fondi acquisiti per dono o per acquisto da Raffaele D’Addosio, Domenico Zampetta, Vittorio Fiorini, Raffaele Cotugno, Luigi Volpicella, Andrea Angiuli, Menotti Bianchi (in arte Frate Menotti), Giovanni Modugno e altri di minore consistenza, ma non meno importanti.
Nel luglio del 2006 la Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” si è trasferita dal Palazzo Ateneo all’ex-Centro Annonario di Bari in via Pietro Oreste 45 appositamente restaurato e ristrutturato per realizzare la “Cittadella della Cultura” di Bari, dove già da un anno offre i propri servizi. La Biblioteca occupa attualmente l’ex frigorifero comunale e l’ex mercato ittico: due edifici collegati da una passerella aerea, per agevolare il passaggio da un plesso all’altro, e da una rete sotterranea di cunicoli che rende il complesso architettonico perfettamente comunicante dal punto di vista impiantistico, telematico e della movimentazione dei libri. |
Fondi |
Per la grafica sono da ricordare le 838 caricature di Menotti Bianchi e le oltre 700 carte geografiche.
Per la storia locale rivestono particolare importanza i fondi Giuseppe D’Addosio e Giuseppe De Ninno
Tra i fondi epistolari e archivistici si distinguono le raccolte: Raffaele Cotugno, Tommaso Fiore, Giovanni Modugno, Nicola Di Cagno Politi
Per i fondi a stampa si segnalano le raccolte Domenico Zampetta, Raffaele Cotugno.
Tra i fondi moderni si segnalano:
ARL (Archivio Regionale del libro): raccoglie dal 1985 i libri stampati in Puglia
Microfiches (Repertori biografici e cataloghi)
Opere varie in CD Rom. |